Il nostro sito-bersaglio scomoda per i propri fini (la diffusione di fobie securitarie e l'apporto di voti per il centrodestra) nientemeno che Vladimir Soloviev, filosofo russo che sul web è di casa presso vari sitarelli di "storia libera" (da che cosa la si sia voluta liberare non è dato saperlo) ma che è giustamente apprezzato da moltissime persone che non hanno niente in comune coi peggiori arnesi a disposizione dei bagnaschi e dei razzinghèri.
Il citato "Racconto dell'Anticristo" è una sorta di dialogo platonico visionario e millenaristico, figlio riconoscibilissimo del tempo e dei luoghi in cui è stato scritto, che sono stati fecondissimi di produzioni letterarie di questo genere.
Senza averci capito una sega, né del racconto né dell'autore -cosa ovviamente non nuova, che i nostri ventitré lettori avranno notato in più di un caso- la nostra ignota controparte lo prende a modello per una parafrasi che si apre con un attacco nucleare contro Israele, prosegue con il bombardamento atomico di Quds e della Ka'ba (una fantasia di moda, di questi tempi, come se le guerre in corso non bastassero), e si conclude con la riduzione di dar al'Islam ad una sorta di colonia per i missionari europei...
Povero Vladimir!