Un loro lettore:

"L’identitià sostanziale e strutturale tra il fascismo ed l’attuale islamismo è evidente. Anzi il Corano si potrebbe considerare come ante prima del Mein Kampf. Infatti, non è altro che delirium tremens della lotta, contro tutti gli infideli del mondo, del fondatore di questa religione che non conosce nè l’amore nè la pietà, ma solo l’odio e la vendetta. Proprio in questo punto l’Islam ed il nazi-fascismo coincidono perfettamente. Però molto più significativa è la coincidenza anzi armonia tra il islamismo, la estrema sinistra e il neo-nazismo. Questo è molto logico: con l’aiuto e per mano dei terroristi islamici gli eredi del radicalismo europeo sperano (dopo tanti tentativi falliti) finalmente di distruggere la nostra civiltà democratica e liberale, unica, tra l’altro, che merita in questi tempi buii questo nome."



Il nostro parere:

"L'identità sostanziale e strutturale tra il fascismo e l'attuale occidentalismo non è certo evidente, ma li si può accostare con buona approssimazione. L'occidentalismo mutua dal fascismo la stessa caratteristica che Roland Barthes, quando fu accolto fra gli immortali quaranta dell'Académie Française individuò nell'"obbligare a dire". E l'occidentalismo obbliga a dire. Obbliga a dire che un "Islam" di cui non si sa neppure dare una precisa definizione è l'essenza metafisica del Male, obbliga a dire che le aggressioni di paesi in ginocchio sono "esportazioni di democrazia", obbliga a dire che le vittime irachene e palestinesi non sono vittime, ma "perdite collaterali", obbliga a dire che gli omicidi israeliani che hanno decapitato la dirigenza palestinese sono "eliminazioni selettive", e via di questo passo. E se non dici, e non dici al tempo e nei modi per te prestabiliti, comincia col toglierti il microfono e finisce per metterti in galera."

Le considerazioni sull''"armonia tra islamismo, estrema sinistra e neo-nazismo" sono perfino indegne di disprezzo.
Su quanto "democratica" e "liberale" sia una società in cui imperversano mass media miliardari (ed agli ordini di miliardari) e dove una ventata di liberalismo vero manderebbe a gambe all'aria mezzo sistema produttivo, lasciamo decidere a chi legge. Abbiamo anche il buon gusto di non soffermarci sul fatto che la brava borghesia europea, così democratica e così liberale, ha in ogni tempo fatto ottimi e proficui affari con tutti gli esponenti ed i portabandiera dei tanti disprezzati "radicalismi".