Il perché ce lo dice chiaramente lo svolgersi quotidiano di ogni esistenza; non esiste situazione in cui non soltanto i dogmi del cattolicesimo, ma anche lo spirito dell'asserito "ateismo cristiano" che manda in estasi gli "occidentalisti" e che dovrebbe, con bella coerenza, "andare oltre la metafisica" e "mettere d'accordo il credente, l'agnostico e l'ateo" non vengano disattesi, stravolti, sviliti o più semplicemente e frequentemente considerati comici. L'atomizzazione della società ed il capitale scatenato senza alcun freno non lasciano a qualunque concezione religiosa altra funzione pubblica che quella di sentina dell'ipocrisia.
In una versione quantomeno personale di un "cristianesimo" tutto immanente, mero riferimento identitario utilissimo essenzialmente come randello da vergare sulla testa altrui, Oriana Fallaci fa spensieratamente a pezzi due millenni di storia del pensiero e riesce nel miracolo di far rivoltare nella tomba l'Aquinate e Voltaire contemporaneamente. Un "ateismo cristiano" che permette di tenere il piede in due staffe (non si sa mai, quello che può capitare nella vita!) e contro il quale, per qualche motivo noto solo ai più risibili esegeti delle pagine meno immortali che l'editoria recente abbia prodotto, si dovrebbe contrapporre un Islam che, invece, viene caricato di tratti propri del Male metafisico.  E non si capisce perché un Islam presentato in termini simili dovrebbe accanirsi, addirittura con le bombe, contro una concezione filosofica purchessia; ammesso e non concesso che una simile contrapposizione sia mai esistita come tale, cosa di cui dubitiamo, le motivazioni per il ricorso alle armi vanno cercate in ben altri campi, in ben altre ingiustizie, in ben altre disperazioni, utilizzando ben altre discipline e ben più estese competenze di quelle che traspaiono da certe cartacce.
In considerazione dell'attuale stato di cose, il non fare alcun riferimento alle presunte "radici cristiane" dell'Europa è stata, da parte del legislatore, una scelta realistica e coerente, perché, anche solo per onestà intellettuale, non possiamo certo dirci cristiani.