Incredibile. Dopo un paio di stropicciate d'occhi e dopo aver rapidamente verificato di non aver ecceduto con sostanze psicotrope di qualsivoglia natura, abbiamo dovuto arrenderci all'evidenza e constatare che un ignoto "occidentalista" è riuscito ad infilare in uno stesso articolo Oriana Fallaci, Harry Potter, Bin Laden e i "collaborazionisti" termine che include tutti gli esseri pensanti che non hanno venduto culo e cervello ai servi degli americani.
Anche questo è un segno dei tempi: negli anni Settanta, la negletta e ghettizzata "estrema destra", che una volta sdoganata ha prodotto esiti come quello su cui stiamo infierendo in questa sede e che è riuscita a far rimpiangere a tutti i bei tempi eroici dei campi Hobbit, aveva nella letteratura fantastica uno dei pochissimi feudi esclusivi. Il Signore degli Anelli in particolare veniva utilizzato spesso e volentieri per metafore, confronti e paragoni; era in effetti difficile, leggendo le pagine in cui viene descritta la Contea sconciata dai servitori di Mordor, non pensare all'industrializzazione forsennata messa in pratica dal socialismo reale. Ed è impossibile oggi non constatare come il diluvio di voti e di soldi che dal 1994 si rovescia su organizzazioni politiche assolutamente impreparate a gestirli abbia ridotto la destra peninsulare a fare affidamento su poveri di spirito come il nostro non innocuo sognatore, che pur consapevolissimo di star (s)ragionando a fantasia sbrigliata non si fa problemi ad utilizzare i personaggi della Rowlings, anni luce lontana anche come preparazione dalle vette di un Tolkien, come metafora di una realtà che è tale solo nella monocromatica -e pericolosa- visione "occidentalista".
Il sempiterno spauracchio Bin Laden, ad esempio, cessa di essere un ascetico ingegnere civile dalla sobria eleganza che ha affinato i propri intenti distruttivi a braccetto con la CIA per diventare nientemeno che "il capo dell’islam integralista che ha come obiettivo primario il controllo degli stati islamici"; una definizione cui chiunque abbia un minimo di cognizione di causa può fare le pulci vocabolo per vocabolo. L'intento del nostro volenteroso contraddittore sarebbe quello di farne il pendant reale di Lord Voldemort e di utilizzare il paragone per rafforzare la consueta tiritera della mobilitazione totale "o di qua o di là" che per anni i Ferrara del telescherno hanno rovesciato sulla penisola. Per fortuna Harry Potter non è la realtà: nella realtà c'è ancora qualcuno che ride sprezzante davanti alla debordante massa del sergente arruolatore e gli strappa sul viso la cartolina precetto.