Il 25 aprile nello stato che occupa la penisola italiana si celebra una ricorrenza civile che il gazzettaio "occidentalista" e i ben nutriti buoni a nulla che ne rappresentano la committenza hanno sempre fatto oggetto di campagne denigratorie.
A Firenze i risultati sono stati -come sempre- opposti a quelli voluti perché molto giustamente e molto logicamente una celebrazione informale e priva di referenti istituzionali organizzata da molti anni nel quartiere di Santo Spirito dalle forze politiche e sociali più odiate dagli "occidentalisti" fa regolarmente il pieno di partecipanti.
Quest'anno è stata anche occasione per verificare de visu le condizioni d'i'ddegràdo e della 'nsihurézza in tutta la zona. Un tema cui le gazzettine dedicano ogni giorno moltissima attenzione.
Nella foto in alto si vede uno degli ingressi del giardino Nidiaci. Sulla recinzione qualcuno ha scritto "Non si recingono le libertà dei bambini!".
Davanti sfilano un corteo ed una bandiera No Tav.

Le strade di questa zona della città sono ricche di affissioni dal contenuto sensato, realistico e costruttivo. Ne abbiamo letta una, firmata da almeno una decina di sigle, che denuncia l'aperta collaborazione dei gazzettieri alla campagna mediatica che deve preparare il terreno alla disumanizzazione del quartiere che la politica istituzionale è decisa a perseguire. L'esaltazione gazzettiera di una gendarmeria che si accanisce contro chi dorme per strada, è la sintesi dello scritto, serve ad avallare la cacciata da Firenze di tutti coloro che non  rispettano i criteri di reddito e i comportamenti di consumo reputati come desiderabili dal democratismo di rappresentanza.
Non è dato sapere se gli intenti dei gazzettieri, e ancora di più quelli della politica istituzionale, arriveranno a realizzarsi. Fuori dai ristoranti di lusso che compendiano il mondo e le frequentazioni di questa parodistica élite si vedono soltanto un impoverimento generale ed un precipitare delle sorti destinati secondo i più ad accelerare ulteriormente.

In via del Leone numero sessanta, qualcun altro ha rotto gli indugi ed occupato uno stabile. Sul muro all'angolo, un'altra affissione fornisce indicazioni di massima su come comportarsi per resistere ad uno sfratto. Il testo è tradotto in rumeno ed in arabo.