Il Partito Comunista dei Lavoratori di Firenze mostra un piccolo esempio di come sono utili e costruttive la legge e l'ordine |
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Sabato 04 Ottobre 2014 16:27 |
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"Dopo la Rivoluzione del 25 aprile 1974,
il 2 maggio seguente con questo gesto José P. Maia (1943-2013) ha dimostrato la forza dell'occupazione collettiva e ha dato voce ad una lotta che dura ancora oggi. Tanta gente senza casa, tante case senza gente".
La foto è stata scattata nell'agosto del 2014 alla periferia di Lisbona, Repubblica Portoghese; la zona è quella di Largo Torre, rua Armando De Lucena. A detta di uno degli abitanti della zona negli appartamenti dello stabile vivono zingari di origine spagnola e portoghese.
Non sappiamo dire se e fino a che punto la politica locale abbia utilizzato un'esperienza come questa per motivi propagandistici; nella Repubblica Portoghese la vita politica presenta ancora assetti, contesti, priorità ed agenda non del tutto avulsi dalla normalità, il che non fa escludere l'ipotesi ma permette di avanzare dubbi sulla remuneratività in termini di suffragi di iniziative di un certo genere.
Non c'è dubbio alcuno invece sul fatto che nello stato che occupa la penisola italiana una torma di elegantoni ben nutriti avrebbe trovato il modo di incrementare le proprie entrate da elettorato passivo starnazzando di "legalità" e d'insihurezzeddegràdo. Negli ultimi anni questi perfetti esponenti dell'epoca contemporanea sono stati letteralmente surclassati dalla temibile concorrenza dei sedicenti avversari: boiscàut, mamme col pancione, vegliardi rispettabili, giovani dalla faccia pulita impadronitisi delle prassi e dell'agenda "occidentaliste" e dediti alla meticolosa distruzione del tessuto sociale in nome degli stessi identici "valori"; la loro propaganda può avvalersi anche di miserabili sionisti di complemento e del loro intoccabile legalitarismo d'accatto.
A cosa porti agli effetti pratici tanta dedizione al legalitarismo -il sacerdote cattolico Lorenzo Milani, inviso come pochi altri alla marmaglia "occidentalista", parlava oltre cinquanta anni fa di mostruosa adorazione del diritto di proprietà- lo spiega il brano che segue, che narra di una normale e legalissima tragedia. Una sola delle normali e legalissime tragedie che hanno colpito molte persone perbene, abbagliate dai princisbecchi di quella che pareva un'età dell'abbondanza destinata a durare in eterno. Lo scritto è vecchio di qualche mese e viene dal giornale di strada Fuoribinario. Il testo riporta il nome dello stato che occupa la penisola italiana, e ce ne scusiamo come sempre con i nostri lettori, specie con quanti avessero appena finito di pranzare.
Si ringrazia Miguel Martinez per la segnalazione.
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