Anni fa col collega di malefatte telematiche Miguel Martinez ci siamo divertiti parecchio con i ridicoli "attivisti" di Avaaz, un'organizzazione fumosa e nel migliore dei casi inconcludente che accampava decine di milioni di iscritti e che non vedeva nulla di stridente nel caldeggiare l'aggressione occidentale a paesi sovrani e al tempo stesso difendere il veganismo o i cagnolini randagi.
In poche parole mettemmo in piedi una petizione all'insegna del più sfrenato liberismo turbocapitalista in cui si chiedeva l'abolizione della luce rossa dei semafori, che consideravamo una pastoia burocratica colpevole di aver bloccato gli investimenti in campo stradale. Prima di sparire la petizione fu firmata da Joseph Goebbels, dai papi dei primi due secoli dell'era cristiana e da altre eminenti personalità. Pare che l'eliminazione della petizione dalla piattaforma fosse dovuta proprio all'autorevole sostegno di Capitan Harlock e di Paolino Paperino. L'assurdità della proposta perorata, invece, a quanto sembra non fu un problema per nessuno.
Cialtroneria ad elevato grado di purezza, insomma.
Da qualche tempo i tedofori della "petizione in rete" sono dei signori che si fanno chiamare change.org.
Change.org presenta una piattaforma analoga a quella di Avaaz e c'è da temere che offra altrettante garanzie di serietà; apparentemente fanno eccezione, rispetto a tanto autorevole precursore, dei form che consentono di indirizzare esplicitamente le petizioni a qualcuno in grado di contribuire al loro accoglimento; nel nostro caso si tratta del borgomastro Dario Nardella e dell'assessore alla toponomastica Andrea Vannucci.
A suo tempo abbiamo accolto con incredula ripugnanza la decisione dell'amministrazione fiorentina di dedicare una piazza e una fermata della tramvia ad Oriana Fallaci, al punto che evitiamo abitualmente di servirci del tram proprio per evitare di passare da quelle parti.
In un momento di noia abbiamo pensato dunque di fornire ai nostri lettori un divertissement, che consiste in una petizione in cui si esorta l'amministrazione a tornare sui propri passi, a rivedere la decisione presa e a cancellare Oriana Fallaci dalla toponomastica.
Siamo consapevolissimi del fatto che potremo contare sul sostegno di Archimede Pitagorico e di Bilbo Baggins.
Alcuni dei motivi per procedere in merito sono comunque raccolti qui, in un'antologia tutt'altro che lusinghiera che ci pregiamo di indicare nuovamente all'attenzione delle persone serie.
La scelta di proporre invece Mario Rigoni Stern, scrittore ed essere umano di ben altra levatura e di ben altri meriti, si basa anche sul fatto che pur essendo stato insignito della cittadinanza onoraria fiorentina nel 2006, non risulta a tutt'oggi rappresentato nella toponomastica.
Adoperarsi perché a questo si ponga rimedio, togliendo ovviamente di mezzo la memoria di un individuo che non ha avuto alcun rispetto per la città e per la parte più consapevole e attiva della sua popolazione, costituisce a nostro modo di vedere un discreto esempio di comportamento costruttivo.