Negli ultimi anni tutta la stampa, con pochissime e neglette eccezioni, è infarcita di cronaca nera del tipo più efferato e di gallerie fotografiche che mostrano il Nulla del mondo, così come durante la seconda guerra mondiale le quattro pagine dei quotidiani riportavano qualunque aneddoto e qualsiasi inezia che avessero il potere di distogliere l'attenzione dal regime e dai rovesci militari che andava collezionando.
Si noti dunque il titolo qui accanto, preso dalla home page di un quotidiano ritenuto, non si sa bene a che titolo, di "sinistra".
E' facile, ormai, trovare esempi del genere, in cui tutto il classismo di questi anni è protagonista della notizia. In altre parole, quello che conta non è la fine miserabile di una donna di trentadue anni, quanto il fatto che l'omicidio sia avvenuto "nel centro cittadino" (una zona che di solito chi fa muovere gli immobili considera di pregio, anzi, di prestigio: Prestigiopoli...!) e che la vittima "aveva un regolare permesso di soggiorno". Una tesserina di plastica olografata eretta a discrimine tra chi merita attenzione, pietà, interesse mediatico, e chi è padrone solamente di farsi rastrellare dalla gendarmeria o di crepare di sete su un barcone sotto il sole del Mediterraneo.