Marzo 2009. Lacché si diventa, e per avere successo nel campo è bene cominciare presto nella vita. Forza Italia Giovani ripropone agli studenti universitari fiorentini una bevuta di Coca Cola...

Poco tempo fa abbiamo avuto modo di additare al disprezzo dei nostri lettori l'aperto invito alla delazione diffuso a Firenze da Forza Italia Giovani.
Forza Italia Giovani è l'ectoplasmica e lunare organizzazione giovanile di uno dei partiti di governo, i cui unici sussulti di vitalità, venati da un servilismo inossidabile e da un'acriticità assolutamente ebete, si verificano soltanto sotto "elezioni": che siano universitarie, amministrative, politiche eccetera, non importa. I risultati della pensata di cui sopra non devono essere stati gran cosa perché a distanza di un mese abbondante non se n'è saputo assolutamente più nulla, e quando si ha a disposizione un'intera legione di pennaioli capaci di trasformare una discussione da bar in una crociata per la salvezza dell'"Occidente", significa che i risultati devono esser stati talmente prossimi allo zero dal non poter essere presentati in un'ottica utile neanche con tutto l'impegno dei professionisti -e delle professioniste, soprattutto- della ciarla stampata sui quali si fa conto.
Risalire la china, quando si è i lacché di un individuo di successo e come unica aspirazione nella vita si ha quella di sfangarla rimediando un cantuccio alla sua mensa, è un imperativo assoluto.
Il diciannove di marzo Forza Italia Giovani riciccia dunque fuori, distribuendo Coca Cola con motivazioni tra l'inconsistente ed il pedestre secondo uno script già collaudato anni fa, in un'occasione in cui detta Coca Cola andò a ruba senza che nessuno si disturbasse a ringraziarli. Ora, l'invito alla delazione pare essersi risolto in un disastro: chissà che un po' di lattine non facciano il miracolo pagano di sottrarre gli elegantissimi fancazzisti di piazza Pier Vettori al pubblico ludibrio.
Ci consentano di dubitarne. Il loro padrone è un maestro nelle strategie di comunicazione mediatica e probabilmente troverebbe abbastanza da ridire su dei servi che, da un anno all'altro, non sanno inventarsi alcunché di nuovo neppure in questo senso. Ma torniamo alla questione fondamentale.
La globalizzazione -dogma a tutt'oggi intoccabile nonostante il pesantissimo intervento dello stato nelle economie nazionali avvenuto un po' dappertutto per rimediare agli sfracelli dei tie wearer idolatrati da questa razzumaglia- ha prodotto copie, cloni, versioni locali della bevanda yankee che sono spesso migliori dell'originale o che con esso sono a tutti gli effetti assolutamente intercambiabili.


La ZamZam Cola, prodotta nella Repubblica Islamica dell'Iran.

Di nostro gusto è in particolare, per gli stessi motivi ideologici stigmatizzati da Forza Italia Giovani e che noi invece diffondiamo con entusiasmo non foss'altro che per fargli un dispetto, la ZamZam Cola, prodotta dal 1979 nella Repubblica Islamica dell'Iran da ZamZam Group. ZamZam Group produce bevande analcooliche di buona qualità e già da anni ha fatto tesoro della pratica "occidentale" del marketing d'assalto.
ZamZam Group commercializza in oltre venti paesi: chi volesse provare a contattarlo si rivolga all'agente per l'Europa Oceanus Belgium, Meistraat 25 Box 32, 2000 Antwerp (Belgium) +324944516181 +324944516181 +322434516181 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
In considerazione di tutto questo, ed anche di altri fattori non secondari tipo il fatto che bere o meno 'sta roba non è certo questione di vita o di morte, pestare i piedini per avere in mensa la versione yankee di un qualcosa che è ormai prodotto ovunque può richiamare alla mente qualunque cosa (tipo l'agire non gratis, ed in nome di interessi economici ben precisi) meno che l'indipendenza di giudizio o la libertà di scelta. Ah, intanto che la pattuglia forzaiola dava via lattine, un certo Renato Brunetta statuiva che gli studenti della cosiddetta "Onda" altro non sono che guerriglieri. Strano che non gli abbia dato di terroristi: probabile che si sia sbagliato. Ma occorre essere positivi ed il nostro auspicio è che gli attivisti dell'"Onda" colgano il lato costruttivo di questa affermazione, ovverosia l'invito a fare per lo meno un po' più sul serio.