Aprile 2009. I fascisti fiorentini hanno sempre avuto l'abitudine di ritrovarsi nelle sale di qualche hotel, in un'atmosfera non sempre caratterizzata da cameratesca collaborazione. Adesso che hanno cambiato nome un paio di volte, continuano con le vecchie abitudini, in questo come in tanti altri frangenti della vita politica...

I signori in oggetto specificati sono una delle punte di diamante dell'"occidentalismo" fiorentino: su che cosa aspettarsi da una pubblica discussione cui partecipino tutti insieme è dunque sana consuetudine il non farsi illusioni.
La foto ritrae due manifesti.
Quello a sinistra viene dalla "Alleanza per Firenze", la parte di Alleanza Nazionale nel Piddì con la elle. Una volta li facevano neri in campo bianco. Il nero è poi diventato azzurro: questioni di cassetta imponevano di uniformarsi al colore delle magliette indossate da un tipo di palloniere dalle abitudini piuttosto curiose. Prima dei novanta minuti passati a correre come forsennati dietro ad un coso rotondo, i pallonieri con le magliette azzurre si fermano vicini in mezzo al prato dove corrono, e cantano tutti insieme un'orribile marcetta ottocentesca che, nello stato che occupa la penisola italiana, viene eseguita di solito nelle occasioni di pubblica circostanza.
A parte il colore delle scritte, questi manifesti sono sconsolatamente tutti uguali. Stesse intestazioni, stessi nomi... e soprattutto stessa sede. L'albergo organizzatore sono quindici anni buoni che arrotonda coi soldi di queste voces clamantis in deserto, che nell'occasione specifica si riuniscono col nobilissimo ed elevato scopo di demolire la reputazione di un avversario alle elezioni amministrative. Per demolirlo si usa l'arma propagandistica dello spreco dei soldi pubblici, un tasto su cui gli "occidentalisti" battono in questa occasione con la stessa insistenza con cui, in circostanze simili, battevano sulla presunta mancanza di un "programma elettorale" della controparte, o sul "degrado". L'essenziale nella loro pratica politica è sempre saturare i media, contando sull'ebetudine e sulla smemoratezza dei sudditi.
Purtroppo per loro, in Toscana in generale e a Firenze in particolare c'è ancora qualcuno dotato di buona memoria. Anche più di qualcuno, a guardar bene.
Qualcuno, per esempio, che vorrebbe sapere quant'è costato lo sciagurato presenzialismo nell'aggressione all'Iraq, deciso senza sentir ragioni, messo in pratica con incoscienza, concluso nel sangue e finito nell'oblio, insieme con l'ubriacone Bush e con il suo staff di dementi.
Il manifesto a destra? Pubblicizza i loculi di un cimitero comunale...