I contenuti della gazzetta in oggetto sono bersaglio quotidiano di un sarcasmo e di un disprezzo che vengono espressi con la massima tranquillità anche dai lettori più assidui. Non c'è praticamente trafiletto, articolo o corsivo che non riescano per lo meno ad irritare. Qui se ne illustrano alcune delle ragioni.

"La Nazione" è la branca fiorentina del Quotidiano Nazionale. Le occasioni in cui ne abbiamo additato i limiti e la pedestraggine ai nostri lettori ormai non si contano neppure più.
Secondo questo giornalino, a fine inverno nella città toscana di Prato alcuni gendarmi e alcuni medi calibri dell'apparato statale avrebbero avuto qualche piccolo guaio per la disinvoltura con cui avrebbero tenuto i rapporti con la comunità cinese, spauracchio prediletto di quella propaganda "occidentalista" che infarcisce da un anno all'altro le pagine di questo gazzettino insieme al legalismo d'accatto e al qualunquismo forcaiolo di tanti corsivi.
La questione è seria perché mostra aspetti -e falle- dell'apparato repressivo pratese che l'"occidentalismo" politico avrebbe tutto l'interesse a tenere nascosti, specie alla vigilia di una tornata elettorale in cui gli unici cavalli di battaglia della candidata "occidentalista" (una che fa la sua figura in bikini, dicono; altro sul suo conto non siamo riusciti a sapere) sono sempre e soltanto la denigrazione del sistema sanitario e i soliti degradessihurézza da sradicare (i'ddegrado) e da rafforzare (la sihurezza) tramite la improcrastinabile costruzione di un campo di concentramento.
Bene. I correttori ortografici fanno parte da almeno dieci anni anche degli word processor più scalcinati. "La Nazione" riesce comunque a mandare in homepage un polizziotti con due zeta. Anzi, due polizziotti con due zeta. Un metro come un altro per misurare la competenza, il valore e la cura per il dettaglio che 'sta gazzetta e i politicanti che vi fanno riferimento profondono in ogni atto della loro giornata.