Lombardia, marzo 2010. Il figlio di un politico "occidentalista" viene eletto con oltre dodicimila preferenze...

Alla fine di marzo 2010 si è tenuta, nello stato che occupa la penisola italiana, una consultazione elettorale locale.
In una divisione amministrativa nel nord della penisola chiamata Lombardia, per la quale i politicanti locali stanno da anni inventando una tradizione nazionale, un certo Renzo Bossi sarebbe risultato tra i primi eletti.
La caratteristica saliente di questo Renzo Bossi dicono stia nel fatto di non aver superato (per tre volte, sembra) quello che in tempi meno sovvertiti veniva chiamato "esame di maturità".
Il fatto che i sudditi che bivaccano nella penisola italiana si sentano rappresentati da un individuo del genere può sorprendere soltanto chi ignori la virtù del realismo. La sovversione presente sta anche nel fatto che intere maggioranze elettorali si riconoscono nelle caratteristiche di individui di questo tipo ed in altri prodigi di incultura.
Caratteristiche, quelle dell'incompetenza e dell'incultura, in piena ed incessante diffusione in tutto il numero di casi umani che, cacciati a volte con ignominia da ogni altro settore produttivo, hanno nella "politica" la loro àncora di salvezza.
In contesti più normali, come quei borghi pastorali del Pamir o quegli insediamenti della diaspora palestinese nei quali l'incompetenza e l'incultura sono considerati motivo di vergogna -e non certo accampati ogni istante a giustificativi, com'è prassi consolidata e socialmente approvata nella penisola italiana- individui come questi verrebbero considerati in qualunque modo meno che come modelli da imitare o ai quali delegare una rappresentanza politica.