Nel maggio 2010 il processo di espulsione di qualunque organizzazione, individuo o proponimento presentabile dalla politica istituzionale dello stato che occupa la penisola italiana può finalmente dirsi compiuto. Il disprezzo e la disaffezione per gli organi di rappresentanza sono l'arma di contestazione più comunemente utilizzata, soprattutto in àmbito giovanile ed universitario.

Da quanto ci è dato di capire il "Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari - CNSU" è un arnese consultivo i cui membri, eletti in tutta la penisola, hanno il fondamentale compito di fare sì con la testa ogni volta che su di loro piovono schemi di decreti "legge" ed altra roba il cui effetto sulla realtà sociale è nel migliore dei casi come quello che una partita di Risiko ha sulla geopolitica mondiale, mentre nel peggiore riesce ad infliggere ulteriori colpi ad un ambiente universitario in inarrestabile crisi, salutato educatamente dalle sue migliori energie da tempo riparate in più ospitali e più presentabili lidi.
Dal CNSU, però, è possibile spiccare il volo verso i ristoranti che contano, ed allontanare a tempo indefinito l'ossessionante fantasma dell'ufficio circoscrizionale per l'impiego.
Il sentito impegno "occidentalista" nei confronti della competizione quindi non risulta affatto fuori luogo. Firenze è una città straordinaria perché il senso critico, lo scetticismo e la militanza di base di una porzione sostanziale dei suoi abitanti hanno fatto sì che in pieno 2010 sia ancora più facile imbattervisi in cittadini piuttosto che in sudditi. Una delle conseguenze di questo stato di cose è che nei confronti del CNSU, considerato una mangiatoia che è disdicevole anche soltanto nominare, e nei confronti di quanti vi si candidano vige una gamma di atteggiamenti generalizzati che copre tutto l'areale compreso tra il disinteresse e l'aperto disprezzo. Secondo i dati di affluenza a questo giro la farsa è stata avallata da una percentuale di votanti che oscilla, a seconda dei seggi, tra il 2 ed il 10 per cento. Su poco meno di sessantamila aventi diritto, hanno pensato di scomodarsi in un paio di migliaia per un 3,5 per cento in totale che già da solo dovrebbe dirla lunga sul lato meramente autoreferenziale del CNSU, sulla pochezza ridicola della consultazione e sul valore di certe rappresentanze.
Un aspetto sottovalutato della questione è il seguente: teoricamente composto da giovani ed altrettanto teoricamente diretto ai giovani, il CNSU è effettivamente un'ottima scuola per la politica "occidentale" contemporanea, i cui attori sono sostanzialmente chiamati a far finta di possedere competenze e poteri necessari a controllare fenomeni sui quali non hanno in realtà alcuna concreta possibilità di intervento.
Un articoletto del 15 maggio 2010, pubblicato su quel "Giornale della Toscana" che è embedded alle più frenasteniche iniziative "occidentaliste" di Firenze, rendiconta in questo modo i risultati elettorali: Lista Aperta (un riferimento "cattolico" tradizionale e relativamente radicato), 835 voti.
UDU (la sedicente "sinistra" universitaria), 646 voti.
Azione Universitaria e Studenti per la Libertà, 248 voti.
Blocco Studentesco (La sedicente "destra" sponsorizzata dall'atelier Casa Pound), 44 voti.
Unicentro (il braccio universitario della Unione di Centro), 30 voti.
Il resto dell'articolo lascia spazio a un certo Tommaso Villa, uno zero spaccato perfetta espressione dell'"occidentalismo" più basso in ogni senso, che canta con ragione vittoria anche davanti a numeri come questi: l'assenza di istanze politiche reali dal CNSU faciliterà di molto i suoi compiti di passerella autoreferenziale, che è il motivo principale -se non unico- della sua esistenza.
Azione Universitaria (o Giovani? o Studentesca?) e Studenti per la Libertà non sono formazioni qualsiasi: sono le litigiose organizzazioni giovanili che fanno capo al principale partito "occidentalista" dello stato che occupa la penisola italiana. I duecentocinquanta voti raccolti dovrebbero far riflettere chiunque fosse seriamente intenzionato ad agire sul territorio, ma essendo la politica "occidentalista" interessata a tutt'altre e ben più remunerative questioni, l'eventualità di una simile riflessione non è neppure da ipotizzare.
Un risultato del genere conferma anche la quotidiana ed abituale sovraesposizione mediatica di Azione Universitaria (o Giovani? o Studentesca?) e Studenti per la Libertà, alla quale corrisponde una pratica politica vicina allo zero, suddivisa in tutti i settori compresi tra l'inesistente, l'offensivo, l'inutile, il piccino, il cattivo, lo stupido, l'irritante, l'incompetente ed il demenziale puro e semplice; nonostante le intere orde di pennaioli a disposizione ogni giorno, la realtà sociale fiorentina continua allegramente a sfuggire alla loro comprensione e le loro istanze ad essere oggetto di ogni sorta di attestazioni di aperta disistima e di scoperto dileggio.
Ciarlare d'i'ddegrado ed istigare alla delazione, per poi vantarsi campioni di affissione abusiva al tempo stesso, non sono cose che portino gran che lontano, almeno in realtà non completamente "occidentalizzate" come si ostina ad essere quella fiorentina.