Manifestazione universitaria a Kabul, ottobre 2009 (fonte: Islamization watch)


La repellente linea editoriale del "Corriere della Sera" è ben nota ai nostri lettori e non ha bisogno di molte presentazioni. Nel luglio 2012 il "Corriere" pubblica un video che ritrarrebbe l'esecuzione di un'adultera avvenuta a un'ora di strada da Kabul. Il link al video è questo: per arrivarci occorre passare dalla solita galleria pubblicitaria. Al video è associato il solito commentino tra il routinario ed il pedestre.
Video mostra talebani che uccidono una donna
L'esecuzione con arma automatica non lontano da Kabul - Rcd Dal Mondo | 08 luglio 2012
Un video crudo registrato con un telefonino a Qimchok, in Afghanistan, mostra l'esecuzione di una donna, accusata di adulterio. Una colpa per cui la sharia prevede anche la pena di morte. Decine gli uomini in piazza: la donna è seduta di spalle, viene raggiunta da nove colpi sparati con un'arma automatica, il terzo è quello fatale. "Sono persone brutali, fuorilegge e devono essere consegnati alle autorità. La donna non era colpevole" ha spiegato il governatore provinciale Basir Salangi.
L'Emirato Islamico dell'Afghanistan è stato aggredito ed occupato undici anni fa, dopo che per qualche anno le stesse gazzette avevano mostrato materiali simili più a titolo di curiosità etnografica che altro. Detto altrimenti, ognuno può regolarsi come vuole, basta che non attiri l'attenzione del Pentagono perché altrimenti gli tocca diventare cliente della democrazia.
Prendiamo per buone le scuse addotte da chi ha intrapreso l'aggressione e facciamo un semplicissimo conto a tavolino.
Esportare la democrazia in Afghanistan, solo per l'anno in corso e solo per lo stato che occupa la penisola italiana, costa settecentoottanta milioni di euro.
Esportare una partita di telefonini con videocamera in Afghanistan, sufficiente a soddisfare la richiesta locale, non può costare più di un millesimo della stessa cifra.
In considerazione dei risultati, non servono molti commenti.