«Non sono d’accordo con Bersani sul fatto che la centralità di tutto sia il conflitto israelo-palestinese. Il problema è generale di tutta l’area del Medio Oriente. E al centro c’è l’Iran. Dobbiamo noi Europa per primi ascoltare il grido di dolore delle ragazze di Teherhan [sic]. Se non risolviamo lì, non risolviamo il conflitto israelo-palestinese. A Gaza cosa c’è scritto, infatti? ’Grazie Theran’ [sic]. L’Europa non deve lasciare la questione Iran soltanto agli Usa: è quella la madre di tutta le battaglie nel Medio Oriente....»
Tanto scrive la gazzettina in cui tanta cognizione di causa ha a suo tempo profuso il Pinocchio d'Egitto.
Su dove porti per gente simile l'ascolto del "grido di dolore delle ragazze di Tehran" non è il caso di avere dubbi. Ad esportare democrazia a domicilio di clienti tanto difficili, secondo il borgomastro di Firenze loro europei dovrebbero addirittura passare avanti agli Stati Uniti, e pazienza se il potenziale bellico, mezzi ed effettivi, non è propriamente lo stesso.
Chissà se i boiscàut di Rignano sull'Arno verranno inviati sul fronte di Abadan al primo scoppiare delle ostilità, o se la tutela di un mèntore tanto autorevole eviterà loro le piacevolezze della vita di trincea.