Firenze: ecco chi vuole il parcheggio interrato in Piazza del Carmine ("...Fate largo che parcheggiamo noi...") |
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Domenica 30 Dicembre 2012 11:23 |
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Firenze Parcheggi è una società cui partecipano sostanzialmente enti pubblici e banche, che per statuto realizza, amplia, ristruttura, organizza e gestisce strutture immobiliari da adibire a "centri intermodali" (qualunque cosa siano), autosili e parcheggi un po' di tutti i generi.
L'amministratore delegato di Firenze Parcheggi si chiama Marco Carrai.
Tra le altre cose, Marco Carrai figura insieme a Magdi Condannato Allam, a Daniele Capezzone e a qualche altra decina di elegantissimi mangiaspaghetti, nella lista di sionisti di complemento che solidarizzarono con l'aggressore sionista di Gaza nel 2009.
Nel corso dell'ultimo periodo Marco Carrai si è non poco adoperato nel disinteressato ruolo di sponsor politico di Matteo Renzi. Per quanti non lo sapessero, Matteo Renzi è il boiscàut di Rignano sull'Arno che a Firenze è tornato a ricoprire la carica di borgomastro dopo un convintissimo ma sfortunato tentativo di spiccare il volo per ben altri lidi. L'esplicita approvazione per un'aggressione contro la Repubblica Islamica dell'Iran espressa durante la campagna elettorale avrà senza dubbio soddisfatto i suoi sponsor, ma non gli ha portato i suffragi necessari.
In questo contesto, nell'estate del 2012 Firenze Parcheggi ha presentato un progetto per sventrare la storica Piazza del Carmine e ricavarne un parcheggio interrato a due piani.
Il "ragionamento" ufficiale funziona più o meno in questo modo: i residenti della zona lavorano tutto il giorno in qualche ufficio o in qualche capannone dove i Carrai e i Renzi non mettono mai piede, tornano a casa stravolti e parcheggiano in piazza. Siccome quelle macchine non rendono un centesimo a nessuno, bisogna farle sparire inventando qualcosa di molto costoso: i residenti si arrangeranno e i non residenti, che frequentano il quartiere per tutt'altri e sperabilmente redditizi motivi, pagheranno un tanto all'ora alla società di cui sopra. Intanto, si comincino a passare le necessarie incombenze ai gazzettieri, che istruiscano i sudditi su come e qualmente le utilitarie di chi lavora tutto il giorno costituiscano un insopportabile elemento deturpante, roba che i'ddegrado e che l'insihurézza.
La proposta ha provocato un'ampia rivolta nel quartiere e la nascita di un comitato che in poche settimane avrebbe raccolto più di 1400 firme contrarie sulla spinta di considerazioni ispirate ad un purissimo e semplicissimo buonsenso. Lo stesso buonsenso di chi odia il progresso ed ama la civiltà; la civiltà è una cosa che fa allegramente a meno di consumi costosi e di giovani donne poco vestite, ed ipso facto manda in bestia gli "occidentalisti" comunque si presentino.
Firme vere, non "oh yeah" sul Libro dei Ceffi.
In tutto questo periodo nessuna organizzazione avrebbe esposto in pubblico confutazioni argomentate ai ragionamenti di chi ha dato segno di non apprezzare particolarmente la molesta intraprendenza del boiscàut rignanese e del suo sodale.
E ci sono voluti mesi prima che venisse fuori qualcuno che si fa chiamare "Noi per Firenze", e che si schierasse apertamente a favore del parcheggio interrato.
Di questa "Noi per Firenze" esiste un blog che non indica recapiti e che al momento in cui scriviamo conta due post in tutto, uno dei quali costituito per intero da un articolo de "La Nazione", l'autorevolissima gazzettina "occidentalista" che i nostri lettori conoscono bene.
"Noi per Firenze" sarebbe nata per "iniziare insieme un cammino che riporti Firenze al modello di vita e cultura che tutto il mondo ci ha sempre invidiato": per tornare oggetto dell'invidia del mondo, nulla di meglio che iniziare appoggiando iniziative in grado di assimilare la zona di piazza del Carmine al resto del centro storico, da molti anni definito con sobria appropriatezza come "una Disneyland del Rinascimento".
Quelli di "Noi per Firenze" diventano loquaci sul Libro dei Ceffi, dove spiegano chiaramente che per fare più soldi ci vuole più traffico.
Sicché
Insomma, nei vicoli costruiti ai tempi dei carretti e dei cavalli, bisogna dare a tutti il diritto di scegliere se andarci con la Porsche o la Ferrari. Oppure, perché no, con lo yacht o l'elicottero.
Per farci stare tutte le auto del mondo, "Noi per Firenze" propone in un documento intitolato "Proposte adeguamento mobilità centro storico" di costruire non un parcheggio interrato in Oltrarno, ma addirittura una serie intera:
I nostri lettori avranno riconosciuto i buoni propositi ed i toni, urbanamente adulatori. Sono quelli lacrimevoli e frignoni di chi ravvisa i'ddegrado e l'insihurézza in tutti i comportamenti che non gli procurano un reddito, e che per irritanti motivi di opportunità non può dare sincero sfogo a propositi fatti di Zyklon B e di vagoni piombati nei confronti di chiunque osi mettere in discussione le sue istanze e soprattutto i suoi interessi.
Del blog della associazione, pressoché afasico, si è già detto.
Nella pagina sul Libro dei Ceffi, invece, al momento in cui scriviamo si mescolavano ricette per i cantuccini, ciarle su Babbo Natale in Lapponia, le ovvie disquisizioni su pallonaio, pallonieri, palloneggi e palloni, spiccioli di aneddotica storica e moltissimi copia ed incolla pubblicitari per le imminenti festicciole di fine anno, alcune delle quali previste in quelle mescite per "occidentalisti" di cui abbiamo spesso avuto modo di trattare, e non certo per esprimere la nostra stima a chi le frequenta.
Non contenta di presentare le proprie istanze in mezzo a questo cicaleccio demente, "Noi per Firenze" fa capire che è possibile fare della città un oggetto di invidia per il mondo intero esprimendo considerazioni come queste:
Il presidente di Noi per Firenze sarebbe un certo Michele Turini, curiosamente omonimo del presidente del Garage delle Terme, che è un parcheggio privato ricavato in un palazzo del centro dietro Via Tornabuoni.
Secondo l'articolo di gazzetta riportato dal blog, in relazione a Noi per Firenze ed alla miserabile schedatura con questo nome che esiste sul Libro dei Ceffi vanno messi anche altri nomi.
Uno di questi è quello di Gabriella Nanni. Ad una Gabriella Nanni di via Lambertesca è intestato questo sito, da cui apprendiamo che "non c'è trend perché noi andiamo oltre il trend".
Sulla schedatura pubblicata dal Libro dei Ceffi ricorre il nome di un certo Eugenio Provaroni. La schedatura librocèffica a nome Eugenio Provaroni, raggiungibile saltabeccando da link a link, racconta di Canti e tamburi indiani: veniamo edotti su "Cerimonie di allineamento con l'energia del Creato, per guarire se stessi, gli altri e Nonna Terra. La Via della Bellezza per divenire Guerrieri di Luce del terzo millennio."
Un Eugenio Provaroni compare anche in Infinity Firenze: sarebbe interessante sapere in che cosa consistano esattamente gli ipotizzabili legami tra l'allineamento con l'energia del Creato, il parcheggio a lisca di pesce e la concia di pelli di vacca.
Comunque, la persona più in vista della compagine di Noi per Firenze è certamente Donatella Rocco di Torrepadula, che possiede la boutique "Valditevere".
La boutique "Valditevere" dice di proporre "abiti di alta moda per una clientela che ricerca il lusso, la qualità e il pregio dei tessuti" ed è comodamente situata in via delle Terme, cioè accanto al garage di Michele Turini.
Ed ecco come la signora Donatella Rocco di Torrepadula ha lanciato l'associazione "Noi per Firenze".
"Domani, martedì 27 e mercoledì 28 novembre dalle ore 18 presso la prestigiosa Boutique di Alta Moda Valditevere, in via delle Terme 11 nel capoluogo toscano, sarà servito un cocktail a sostegno dell'associazione Noi Per Firenze, il cui fine ultimo è combattere il degrado e riqualificare il centro storico.
Nota:
[1] Lo stesso documento precisa che "i parcheggi pertinenziali sono parcheggi privati, realizzati sotto il suolo pubblico, che la Città concede in diritto di superficie, previo bando pubblico, a consorzi o cooperative di residenti."
Non è chiaro cosa c'entrino questi "consorzi di residenti" con il parcheggio per tutti quelli che se lo possono permettere proposto dalla Firenze Parcheggi, né come mai la costruzione di parcheggi sottoterra per residenti dovrebbe salvare l'economia fiorentina.
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