Alberto Negri è nato nel 1956; il suo primo viaggio in Iran risale al 1980.
Il turbante e la corona ripercorre i trent'anni di storia della Repubblica Islamica senza trascurare approfonditi rimandi al passato recente del paese ed alle radici stesse degli eventi rivoluzionari del 1979. Il volume ha un taglio prettamente giornalistico; buona parte del materiale presentato è stato raccolto durante interviste con i protagonisti degli eventi trattati.
La prima parte del volume è intitolata Persia antica e moderna ed è preceduta da una breve introduzione sulla figura di Khomeini e della sua famiglia, Il ritorno dell'imam.
In Persia antica e moderna Negri intreccia la biografia dell'imam Khomeini con le vicende storiche che la contrassegnarono, e con frequenti citazioni degli ultimi cinquecento anni di storia persiana; dall'ascesa del clero sciita resa possibile dopo l'adozione dello sciismo duodecimano avvenuta nel XVI secolo per volontà della dinastia safavide al golpe che rovesciò Mossadeq, dall'ascesa dei Pahlavi alla loro caduta, dalla fondazione di un embrione di parlamentarismo nel 1906 ai maldestri e malriusciti tentativi di Reza Shah di imitare la "modernizzazione dall'alto" con cui Atatürk stava rivoluzionando la confinante Turchia, il lungo capitolo fornisce al lettore una buona base per la comprensione dei processi che portarono alla rivoluzione del 1979 ed alla nascita della Repubblica Islamica. Secondo Alberto Negri il rapporto più o meno stretto, più o meno conflittuale a seconda del momento storico, tra la corona del potere politico ed il turbante dell'autorità religiosa rappresenta una delle chiavi interpretative fondamentali per la storia persiana prima ed iraniana poi.
Nel febbraio 1979 l'ayatollah Khomeini rientrò dall'esilio francese, accolto da milioni di iraniani. I trent'anni seguenti sono trattati nella seconda parte del libro, intitolata Rivolta e rivoluzione. La documentazione raccolta in prima persona, già cospicua per la ricostruzione degli eventi narrati nella prima parte, costituisce qui l'ossatura stessa della trattazione. L'aneddotica, i dati micro e macroeconomici, l'evoluzione geopolitica mediorientale dall'aggressione irachena del 1980 alla visita trionfale di Ahmadinejad a Baghdad avvenuta nel 2008 vengono esposti utilizzando il materiale raccolto in decine di interviste, rilasciate da personaggi la cui biografia viene seguita nei dettagli ogni volta che è possibile, ripercorrendo le fila di destini diversi e spesso inconciliabili tra loro, pur prodotti da uno stesso contesto sociale. La repressione rivoluzionaria -l'enorme carcere di Tehran, detto "Hotel Evin", non ha mai smesso di funzionare a pieno regime-, l'opposizione interna e combattente dei mujahid'in e-kalq, la guerra con l'Iraq, la "bazar economy", le storture della filiera produttiva del petrolio mantenute di proposito per i vantaggi immediati che procurano, il ruolo delle fondazioni come la bonyad e'mostad'afin, la formazione e l'operato di bassij e pasdaran, l'evoluzione politica da Rafsanjani a Kathami ad Ahmadinejad, espressione della generazione decimata dalla guerra di cui viene presentata una biografia ricca di dettagli rappresentano solo alcuni tra gli argomenti toccati da una narrazione continua, in cui l'autore ricostruisce anche gli ambienti sociali, umani, urbani e religiosi in cui le vicende storiche ed i loro protagonisti si sono mossi. Il rapporto conflittuale con gli USA e l'espansione dell'influenza iraniana in Libano ed in Iraq, con la descrizione dell'operato di Hezbollah e delle vicende legate allo sviluppo del nucleare iraniano (i progressi recenti partono da lontanissimo, almeno dagli anni Settanta in cui gli statunitensi non si facevano alcun problema a procurare armamenti e tecnologie di ogni genere ad un alleato che pareva saldissimo) sono trattati in modo da consentire al lettore di considerare in modo estremamente critico quanto presentato dall'"informazione" quotidiana.


Alberto Negri, Il turbante e la corona, pp. 288, Marco Tropea Editore, Milano 2009.