Non abbiamo idea di che cosa abbia combinato Clementina Forleo per finire nel mirino degli "occidentalisti". O meglio, un'idea ce l'abbiamo eccome: ha osato mettere il naso negli affari di riccastri intoccabili perché certe cose non riusciva proprio a non vederle -e questa è la colpa vera, e grave- e più o meno nello stesso periodo ha fatto differenza tra "guerriglieri" e "terroristi", sottraendosi alla demenziale "mobilitazione totale" dichiarata da politiconzoli e gezzettieri e dando legittimità giurisprudenziale a chi combatte contro gli invasori del proprio paese. E questa è la "colpa" che la razzumaglia "occidentalista" indica ai propri servi perché inizino l'opera di demolizione. Fin qui nulla di strano, si sa quale concetto della giustizia hanno gli "occidentalisti": i poveri in galera e i ricchi guai a chi li tocca, quindi tanto è bastato perché nel corso degli anni l'industria della denigrazione via web si impegnasse in modo costante nei confronti di questo giudice, che ha commesso cotanti imperdonabili peccati.
Ferdinando Imposimato è anch'egli un personaggio da stangare, sicuramente per il suo pluridecennale impegno contro la mafia. Riportiamo per intero il brano proposto, pur non riuscendo a capire come mai un personaggio talmente dentro ai meccanismi dell'ordine costituito da ricoprire l'incarico di giudice per le indagini preliminari debba essere etichettato come no-global, il vocabolo passepartout con cui gli "occidentalisti" targano chiunque osi criticare il manovratore di turno. I nostri commenti sono in
corsivo verde.


Ve la ricordate la Clementina Forleo, giudice per le udienze preliminari (gup) al tribunale di Milano, assurta alle cronache dei giornali per una serie di provvedimenti nei confronti di presunti indagati per terrorismo che hanno suscitato molte polemiche? Bene, ha scritto la prefazione al libro di Ferdinando Imposimato:"La grande menzogna: il ruolo del Mossad, l'enegma del Noger-Gate sissì, "l'enegma del Noger-Gate", come no, la minaccia atomica dell'Iran", edizioni Koinè, 2006. Eccovene alcuni stralci.
Essi stralci paiono provenire, pari pari, non dal volume che si ha la pretesa di recensire, ma dal blog berlinese di Pierluigi Menniti. Non avendo sotto mano il libro vero e proprio non possiamo sapere se, quali e quanti tagli siano stati praticati sullo scritto originale.

"Sappiamo, conclusivamente, che è venuto finalmente il momento di indignarci, costi quel che costi, per le vergogne degli ultimi anni della nostra storia, a fatica costruita – vale forse la pena ricordarlo – dai padri della Costituzione repubblicana dopo un periodo tra i più tristi del nostro passato".

"Può dirsi, infine, che proprio attraverso il mezzo mediatico tali fatti sono stati abilmente – ed a seconda dei casi e dei fini di volta in volta perseguiti – oscurati, manipolati, strumentalizzati per alimentare il terrore del terrore e quindi per compiacere i potenti della terra ed i loro interessi, così come emerge, con dati di fatto puntualmente ricostruiti ed analizzati, in quest’opera di Ferdinando Imposimato. Solo oggi molte di tali grandi menzogne, costruite ad arte in nome della lotta al terrorismo internazionale, sono venute a galla".

"Ma è anche la tragica verità che emerge dall’elevatissimo numero delle vittime civili che tali conflitti bellici, mascherati dal fine di esportare la democrazia in tutto il mondo, hanno generato, con mezzi di distruzione ad altissima potenzialità offensiva ed in totale spregio del diritto internazionale umanitario. Accanto ed in connessione a tali orrori, non bisogna dimenticare quelli di non minore gravità legati alla situazione dei prigionieri di guerra, Guantanamo e Abu Graib, ormai portati nella loro cruda realtà a conoscenza di tutto il mondo e avallati da strutture istituzionali. Né possiamo tacere della compromissione delle garanzie difensive che ha accompagnato, purtroppo, parte dell’operato degli apparati inquirenti delle suddette democrazie nella lotta contro il cosiddetto terrorismo internazionale all’indomani di quel fatidico11 ("fatidico11", tutto attaccato nella fonte originale! Rileggere fa fatica, si vede!) settembre 2001, data che sicuramente ha incrinato quel sistema di valori politici, ma soprattutto culturali e giuridici, baluardo del mondo occidentale".

"La politica internazionale, ma anche quella interna – con particolare riferimento alla legislazione fortemente repressiva del fenomeno dell’immigrazione - della gran parte delle attuali democrazie occidentali, si sono in gran parte fondate, soprattutto a seguito dei noti e tragici fatti dell’11 settembre 2001, su varie grandi menzogne, utilizzando proprio lo strumento mediatico per controinformare, per manipolare le coscienze delle masse, per alimentare le paure, e ciò all’evidente fine di perseguire interessi economici di grande portata su cui appare qui superfluo soffermarsi per non recare offesa all’intelligenza ed alla sensibilità del lettore, con l’inevitabile e conseguente rischio di autodistruzione delle democrazie occidentali stesse".

Che ne dite? Vagamente no-global? Caso mai qualcuno avesse avuto dubbi su come la pensa la Forleo...
In effetti, "vagamente no-global", perché i primi due brani brani non fanno altro che definire, in modo piuttosto preciso, quale sia la prassi ordinaria degli "occidentalisti" quando si tratta di comunicazione mediatica o di pratica politica. Il terzo brano scopre alcuni dei loro punti fermi, il primo e più importante dei quali è il disprezzo assoluto per la vita altrui: i morti sono morti solo a Tel Aviv, a Londra o a New York: altrove si può, al massimo, parlare di "perdite collaterali". Il razzismo di fondo dell'atteggiamento complessivo ostentato in ogni circostanza dagli americani di complemento non ha bisogno di altre sottolineature. Ricordiamo poi che a scrivere è un magistrato, ossia un individuo che, a differenza di un pennivendolo o di un elettore di centrodestra, ragiona ancora con concetti desueti e ripugnanti come "democrazia", "costituzione" "diritto". Il quarto paragrafo è il preciso ritratto della situazione presente nel'"Occidente" in generale e nella penisola italiana in particolare: un territorio in cui l'allarmismo demente di un manipolo di scribacchini, che hanno fatto della malafede e dell'assoluta incompetenza una vera e propria fonte di reddito, ha manipolato e continua a manipolare l'agenda setting dei sudditi, grazie ai canali privilegiati -e spesso tutt'altro che nobili- con i quali ha avuto per anni accesso incontrastato a tutti i mezzi di informazione. Il fatto che i sudditi italiani chiedano ed ottengano esattamente quello che si meritano non dovrebbe impedire di trarre comunque auspici molto negativi dalla situazione presente.