Nel giugno 2013 una malattia infiammatoria costringe alle dimissioni Massimo Mattei, “Assessore Infrastrutture e Grandi opere, trasporto pubblico locale, Manutenzioni e decoro[*]” a Firenze e sodale del boiscàut Matteo Renzi.
Miguel Martinez ha trovato la cosa di un certo interesse, dato che Mattei era uno dei più solerti fautori di una certa opera "pubblica", e ne ha parlato in un lungo post in cui si tratta diffusamente anche dello Hotel Mediterraneo, degli "occidentalisti" che vi facevano tappa fissa, e di certe ancor più stimolanti coincidenze.
La politica "occidentale" usa da qualche tempo uno strumento apparentemente democratista, quello dei "percorsi partecipati". La funzione dei "percorsi partecipati" è quella di assicurare che la partecipazione dei sudditi alla gestione degli interessi pubblici sia appunto limitata al partecipare a qualche riunione, e soprattutto che non intralci in alcun modo gli interessi di volta in volta in campo.
Il brano seguente, tratto dal blog di Miguel Martinez, riporta al "percorso partecipato" sul parcheggio interrato di piazza del Carmine e a come mille e più firme contrarie non siano ovviamente bastate a far capire al boiscàut e all'assessore oggi infiammato che un no non è un sì.
...Sapete che qui ci siamo occupati del tentativo della Firenze Parcheggi (“partecipata” comunale, diretta da Marco Carrai, uno dei principali promotori di Matteo Renzi) di scavare un parcheggio interrato, cioè una buca profonda tre piani davanti alla Chiesa del Carmine [..].
Questa proposta ha suscitato una vasta opposizione nel rione, costringendo il comune a indire un “processo partecipativo”, in cui i cittadini potevano esprimere il loro punto di vista. Il “percorso” è culminato in un incontro al Comune.
All’incontro, siamo andati in massa, e abbiamo prima sentito un funzionario esporre molto correttamente il risultato del processo partecipativo: per almeno mezz’ora, ha letto un’interminabile lista di dichiarazioni motivate contrarie al parcheggio.
Matteo Renzi (in una delle sue ormai rare apparizioni a Firenze) e Massimo Mattei,
nel ruolo degli Uomini che Fanno Sul Serio
[*] Sic.Poi abbiamo sentito Massimo Mattei, con la sua aria piuttosto grintosa, dire che il parcheggio era una gran buona cosa e bisognava farlo a tutti i costi. Contraddicendo la finzione secondo cui il suo ufficio stava semplicemente valutando la proposta di una ditta privata, la Firenze Parcheggi appunto.Ma qui sorge un problema serio per gli amministratori, che non sono certo le obiezioni dei cittadini.Chi garantirebbe i prestiti che la Firenze Parcheggi dovrebbe contrarre per portare a termine un’opera così costosa?Il patto di stabilità vieta che il Comune se ne faccia carico; ma [...] le Grandi Opere Inutili funzionano così, che il pubblico ci mette i soldi e il privato passa per raccogliere i profitti. Altrimenti, i privati non sarebbero così fessi da impegnarcisi.Una nostra amica, esperta di finanza, si alzò durante l’incontro per porre proprio questa domanda, ma fu azzittita da Mattei; però il problema resta, e infatti il parcheggio per ora non si fa, anche perché il bilancio della Firenze Parcheggi è andato decisamente in rosso (e poi la magistratura ha anche sequestrato per un periodo i suoi conti bancari, ma quella è un’altra storia).La cosa più significativa di questa vicenda è il fatto che un anno di proteste di tutto un quartiere contro un progetto demenziale non ha fatto deviare di un centimetro l’assessore; poi è bastato che fosse sfiorato dal sospetto di un contatto, abbastanza indiretto e senza alcun coinvolgimento penale, con una meretrice, e in poche ore è finita la sua carriera.