L'"esportatore di democrazia" con Benedetto XVI |
15 gennaio 2008. E' bastato un minimo di gazzarra, ma proprio un minimo minimo, per far sì che il pontefice Benedetto XVI -o meglio, i suoi maestri di cerimonia- facessero annullare la visita all'Università di Roma.
E chi se ne frega potrebbe essere già una considerazione sensata: forse la più sensata in assoluto. Invece, ennesimo canaio massmediale, orchestrato come al solito dalla ciurma dei Ferrara e dei fascisti. A meno che non abbiano compiuto l'ennesima giravolta dai tempi in cui irridevano con sufficienza Giovanni Paolo II per la sua contrarietà all'aggressione yankee al popolo iracheno, è presumibile che la loro indignazioncella, più che del rispetto per il pontefice romano, sia frutto del fatto che si son visti sfumare un'occasione d'oro per la loro periodica battaglietta antiabortista. Che il provenire da simili pulpiti rende, se possibile, ancora più falsa e ripugnante di quanto non sia di suo.
Da notare anche che -pareva impossibile che così non fosse- il motivo principe addotto per l'annullamento del tour papale è stato quello della... sicurezza! Qualche giornalaio pronto a dare di "terroristi" ai frequentatori abituali dell'Università di Roma sarà saltato fuori di sicuro!