Una canzone dei The Gang, pubblicata nel 1993.
Quindici anni che sembrano meno di quindici minuti.
La canzone è rimasta così attuale, così immaginifica e così esatta che, per questo caso, nel riportarla si fa eccezione ad una delle regole non scritte di questo sito, secondo la quale l'utilizzo del vocabolo "Italia" va evitato per quanto possibile. Va evitato perché un paese come quello che occupa la penisola italiana, che per trent'anni filati ha perseguito (con pochissime e vilipese eccezioni) un cammino involutivo di tale portata, un percorso che lo ha trasformato da realtà reattiva e responsabile ad aggregato di telesudditi in preda all'ebetudine ridanciana, è bene per tutti che passi sostanzialmente sotto silenzio.
VIA ITALIA
In via Italia hanno spento le luci
hanno chiuso tutti i cancelli
è caduto un angelo in strada
c’è ancora rimasto del sangue
fra i suoi capelli.
In via Italia c’è un vicolo scuro
porta al ponte dei frati neri
se ci passi un cadavere incontri
è la patria deviata,
la patria dei misteri.
Ed allora ho chiesto alla polvere
se davvero questo tempo è assassino;
la risposta è nella tela del ragno,
nascosta tra i fili di un burattino.
Il via Italia notte dei cristalli;
Bruto ha versato del vino,
ora brinda con Giulio e Francesco.
C’è chi bussa alla porta...
"Chi è?"
è arrivato Caino.
In via Italia ci passa la storia,
con un passo da signorina;
ora è sfatta e non ha più memoria,
si dà a chi la vuole,
via Italia è la sua vetrina.
Ed allora ho chiesto alla polvere
se davvero questo tempo è assassino,
la risposta è nella tela del ragno,
nascosta tra i fili /di un burattino.
In via Italia c’è una scritta sul muro:
"qui è morta la democrazia";
i bambini giocavano ai draghi,
poi su questa strada arrivò la polizia.
In via Italia han messo i sigilli,
li hanno mesi su tutti i dintorni,
da via Fani fino a via Caetani
ci puoi mettere anche
cinquanta, cinquantacinque giorni.
Ed allora ho chiesto alla polvere
se davvero questo tempo è assassino;
la risposta è nella tela del ragno,
nascosta tra i fili di un burattino.
In via Italia c’è una sconfitta
che dorme dentro un portone;
se guardi due piani più su
ci son le tre scimmie sedute,
sedute al balcone.
Quindici anni che sembrano meno di quindici minuti.
La canzone è rimasta così attuale, così immaginifica e così esatta che, per questo caso, nel riportarla si fa eccezione ad una delle regole non scritte di questo sito, secondo la quale l'utilizzo del vocabolo "Italia" va evitato per quanto possibile. Va evitato perché un paese come quello che occupa la penisola italiana, che per trent'anni filati ha perseguito (con pochissime e vilipese eccezioni) un cammino involutivo di tale portata, un percorso che lo ha trasformato da realtà reattiva e responsabile ad aggregato di telesudditi in preda all'ebetudine ridanciana, è bene per tutti che passi sostanzialmente sotto silenzio.
VIA ITALIA
In via Italia hanno spento le luci
hanno chiuso tutti i cancelli
è caduto un angelo in strada
c’è ancora rimasto del sangue
fra i suoi capelli.
In via Italia c’è un vicolo scuro
porta al ponte dei frati neri
se ci passi un cadavere incontri
è la patria deviata,
la patria dei misteri.
Ed allora ho chiesto alla polvere
se davvero questo tempo è assassino;
la risposta è nella tela del ragno,
nascosta tra i fili di un burattino.
Il via Italia notte dei cristalli;
Bruto ha versato del vino,
ora brinda con Giulio e Francesco.
C’è chi bussa alla porta...
"Chi è?"
è arrivato Caino.
In via Italia ci passa la storia,
con un passo da signorina;
ora è sfatta e non ha più memoria,
si dà a chi la vuole,
via Italia è la sua vetrina.
Ed allora ho chiesto alla polvere
se davvero questo tempo è assassino,
la risposta è nella tela del ragno,
nascosta tra i fili /di un burattino.
In via Italia c’è una scritta sul muro:
"qui è morta la democrazia";
i bambini giocavano ai draghi,
poi su questa strada arrivò la polizia.
In via Italia han messo i sigilli,
li hanno mesi su tutti i dintorni,
da via Fani fino a via Caetani
ci puoi mettere anche
cinquanta, cinquantacinque giorni.
Ed allora ho chiesto alla polvere
se davvero questo tempo è assassino;
la risposta è nella tela del ragno,
nascosta tra i fili di un burattino.
In via Italia c’è una sconfitta
che dorme dentro un portone;
se guardi due piani più su
ci son le tre scimmie sedute,
sedute al balcone.