Nello stato che occupa la penisola italiana la "libera informazione" e gli organi di rappresentanza non deplorano manifestazioni violente, distruzione di centrali e mezzi della gendarmeria, blocchi stradali, vandalismi ed episodi di resistenza deliberata a gendarmi in borghese o in divisa.
Non stanno neanche a guardare al perché: chi manifesta ha sempre ragione, specie se è una ragazza nel fiore degli anni o presunta tale che poi è andata incontro a una fine spaventosa o presunta tale.
Purché tutte queste cose avvengano a Tehran, a Minsk, a Caracas, a L'Avana e in altre località dove questo sia desiderabile.
Nello stato che occupa la penisola italiana e in ogni caso laddove vigono ordinamenti postulati come conformi alla "democrazia occidentale", di contro, è sufficiente una scritta su un muro per passare qualche guaio. La politica di rappresentanza e le amministrazioni locali sono ridotte da anni a non sapere letteralmente più cosa vietare, e questo stupendo stato di cose a sentir loro andrebbe anche difeso armi alla mano contro eventuali aggressori.
Nota. Nell'ordinamento penitenziario in vigore nello stato che occupa la penisola italiana, il "41bis" denunciato nel video è un particolare regime carcerario ideato per fare poltiglia delle menti fortemente strutturate di determinate categorie di prigionieri.
Dissolvenza iniziale, versione acustica di "Quattro metri quadri". Testo di Enrico Signori, musica dei Malasuerte FiSud.
Ciao a tutti. Sono alessando Orsetti, sono il babbo di Lorenzo Orsetti, Orso, Tekosher, combattente.
Un giovane che dall'agosto del 2017 al 18 marzo 2019 è partito per sostenere la rivoluzione dei curdi nella Siria del nord est. È morto il 18 marzo 2019 combattndo contro l'ISIS.
Io mi ricordo, e non posiamo nessuno di noi dimenticarci nei suoi scritti, la celebre frase, la frase che ha scritto e che ci interpella tutti a fondo. Quando ha detto "ogni tempesta inzia con una singola goccia, cercate di essere voi quella goccia".
Ecco, oggi c'è una goccia che speriamo dia il via a una tempesta. questa goccia è Alfredo Cospito, che attualmente è recluso nel carcere di Sassari. Lui è un uomo, un combattente, un anarchico, una persona che al momento dal 28 ottorbe a oggi, più di settanta giorni, è entato in sciopero della fame per protestare contro il 41 bis, la punizione di carcerazione cui è stato sottoposto. Lotta contro il 41 bis e contro l'ergastolo ostativo.
Lui ha pochissime ore d'aria durante il giorno, non può avere contatti con l'esterno, non ha corripsondenza e quella che ha è censurata, non può vedere altro che i familiari ma una volta al mese per un'ora, non può veramente avere che poochissime cose in cella eccetera. È una situazione veramente disumana, si configura cpome tortura. Noi sappiamo che veramente lui sta cercando di mettere in luce la situazione che si sta avendo nelle carceri. Una situazione che dietro il paravento della riabilitazione e della rieducazione in realtà molto spesso umilia e schiaccia i detenuti, coloro che sono all'interno delle carceri.
Dobbiamo fare qualche cosa per lui ma dobbiamo fare qualche cosa per tutta la situazione delle carceri; noi sappiamo che non sono solo i detenuti al 41 bis ma tutti i carcerati, i detenuti sono in una situazione disumana. Allora, oggi c'è un appello. Un appello a mobilitarsi, un appello a tenersi informati, un appello a partecipare alle manifestazioni.
Alfredo ha bisopgno di noi.
Quindi siamo qui per dire, fuori Alfredo dal 41bis.
Dissolvenza finale, versione corale di "In un antico palazzo", canzone del collettivo bolognese Sarabanda.