politesse 2025

Firenze, una metà pomeriggio di primavera in un discount fra i più piccoli.
Ci sono diverse casse, ma ne funziona sempre una soltanto e il più delle volte a intermittenza; l'impressione è che il personale sia decisamente sotto organico e che inoltre tra cassieri, magazzinieri e addetti al rifornimento degli scaffali non ci sia troppa distinzione di mansioni. In sostanza la ragazza di turno deve lasciare sguarnita la postazione per aiutare gli altri e fare in pratica il lavoro di due addetti. Questo può causare la formazione di una piccola coda anche nelle ore di minore affluenza.
La clientela è austera e composta ma dato il target dell'attività è difficile confonderla con quella di Hermes. Da qualche tempo a ravvivare un ambiente altrimenti plumbeo provvede di quando in quando un individuo piuttosto disturbato che irrompe ecolalico dalle porte automatiche, ecolalico percorre i corridoi, ecolalico se ne esce così come è entrato per sparire nel nulla fino alla volta successiva.
In questa metà pomeriggio spicca tra i clienti anche una di quelle donne di mezza età che grondano disprezzo e denaro non proprio.
Il non aver trovato pronta accoglienza alla cassa la contraria all'istante.
La cassiera, pur intenta a someggiare un ingombrante carico di scatolame, si affretta in postazione.
Con l'unico risultato di dare la stura al livore della cliente che pareva non aspettasse altro.
La minutissima ragazza viene sommersa da un lago di considerazioni sprezzanti, tipiche delle licenze che certi individui ad alto reddito amano prendersi nei confronti di chi considerano inferiore.
La cassiera incassa. Probabile non sia nemmeno la prima volta.
La clientela -cinque o sei persone- si divide: chi fa finta di non aver sentito, chi fa qualche sorrisetto conciliante o di circostanza.
Ritirato lo scontrino con degnazione dopo aver impartito una lezione di comportamento di classe a edificazione della servitù, la donna esce.
Chi scrive lascia da parte il carrello e la segue nel parcheggio.
Parandosi davanti al portellone del SUV -presumibilmente non intestato a lei- cui la fallaciana cliente si stava avvicinando.

"Allora. Tu davanti a me non tratti così nessuno. Se tu ti prendi la licenza di trattare in questo modo una che lavora, io mi prendo la licenza di ricordarti che nelle foibe c'è ancora tanto posto. Bene così?"
Un ingranaggio che funziona male. Deve essere un'eventualità rara, perché la cliente resta imbarazzata e inebetita.
Davanti a uno che oltre ad avere una decina buona di anni in meno pare anche essere una ventina di chili più pesante forse è bene non ostentare troppa indignazione.
"Siamo d'accordo, allora? Bene. E attenta a come mi guardi".
Ritornati sui propri passi con la tranquilla maestà di chi è nel giusto, si racconta quanto successo alla cassiera. I sorrisi di gratitudine fanno sempre piacere.