L'immagine si commenterebbe anche da sé; ma aggiungiamoci pure del nostro, e andiamoci giù pesante.
Un enorme ipermercato alle porte di Firenze, stracolmo di roba a poco prezzo e del vociare ebete delle televisioni. La politica di marketing della struttura usa da sempre i volti della clientela per le campagne pubblicitarie, e stavolta, forse proprio volendolo, ha fornito un ritratto perfetto dell'oltremodo orribile quotidianità "occidentale", con particolare riferimento a quella della penisola italiana: "di casa" dalle parti degli ipermercati ci sono obesi ingordi di salsicce, scagionati fino a lunedì mattina dall'affidabilità mendace di quel giaccheccravatta un tempo vestimento della classe dominante e oggi divisa dei sudditi-zerbino. Un volgo impoverito e disperso, incattivito, approssimativo e cialtrone, che molto giustamente teme concorrenti validi anche nel più squinternato di quegli "immigrati" che una politicanza senza più freni addita come causa di ogni male, aveva già nell'incultura uno dei suoi cavalli di battaglia. Adesso, formalmente autorizzato del capitale, può ufficialmente aggiungerci anche lo sbraco, addirittura a prezzo di realizzo.
Almeno fino a lunedì mattina. Poi testa china e silenzio, che c'è da ppaga' i'mmùtuo.

La foto qui sotto, invece, viene da Picasa e mostra chi è "di casa" nella Repubblica Islamica dell'Iran.
Dove i pochi supermercati che ci sono fanno i supermercati, e non si mettono certo a fare a gara con politicanti e gendarmi per insegnarti come dovresti passare le giornate.