Il 7 ottobre 2009 un gruppetto di persone si attarda in una parte della fiorentina Piazza Brunelleschi che a suo tempo l'insistenza "occidentalista" ha convinto a blindare, in nome della solita lottaiddegràdo e pellasihurézza che consente a tanti, troppi perfetti prodotti dell'"Occidente" contemporaneo di dare prova della propria pericolosa pochezza nelle sedi istituzionali. La brevissima attenzione mediatica destata dalla questione tace ovviamente il fatto più ovvio, ossia la completa inutilità della blindatura e l'ancora più completa inutilità dell'operato quotidiano di chi a suo tempo la propose. All'ovvia deficienza dei media si pone piccolo rimedio in queste righe.

In questa sede abbiamo più volte avuto il modo di sottolineare la sostanziale disumanità che guida, insieme con la menzogna, l'ingordigia, la malafede e l'incompetenza, il comportamento di svariati personaggi del mondo politico fiorentino, ed in particolare di quelli del cosiddetto piddì con la elle. Una delle ultime e pesantissime serie di considerazioni in proposito l'avevamo espressa sul conto di Giovanni Donzelli, curioso caso di meritocrate universitario che non è stato capace di laurearsi neppure in quindici anni. Proprio l'ambiente universitario era stato, due anni fa, il teatro di una delle sue più piccole e più discutibili vittorie: a furia di cianciare d'i'ddegrado e dell'insihurezza era riuscito a far erigere una cancellata in piazza Brunelleschi, sede storica della Facoltà di Lettere e ricettacolo da decenni di un'umanità discutibile ed esecrabile finché si vuole, ma viva.
Il diplomato Donzelli e la sua cancellata ci portarono la morte.
Il 7 ottobre 2009 un gruppo di persone non ha voluto andarsene all'ora di chiusura ed ha tenuto una festicciola nella piazza. Cosa rara da qualche tempo, ha tracciato sulle pareti -ripulite a suo tempo con moltissima approssimazione- una fitta crestomazia di scritte dotate di senso compiuto e non le solite, inutili, irritanti tags da yankee cerebroleso. Il giorno successivo è toccato a Francesco Torselli, noto ai nostri lettori come estimatore di Codreanu, a gridare allo scandalo in Consiglio Comunale. Si legga con calma il suo comunicato, e lo si confronti con quelli rilasciati dalla stessa conventicola ai tempi in cui la cancellata non esisteva.
Ora, i sudditi dello stato che occupa la penisola italiana sono ridotti ad un tale grado di acquiescenza, di passività e di sostanziale e criminosa idiozia che chiunque abbia un po' di pelo sullo stomaco, zero intenzione di lavorare e faccia tosta fuori da ogni limite può pensare seriamente a mettersi in politica e gabellare per luminoso risultato l'installazione di un simile manufatto. Tenere le brutte facce fuori dai salottini buoni. Eppure qualcosa deve aver funzionato male perché se piazza Brunelleschi resta un luogo vivo cancellata nonostante, è possibile che quelle sbarre siano sostanzialmente inutili.
O peggio che inutili, visto che già una volta hanno letteralmente ucciso.