Novembre 2009. Al passaggio di un corteo, la gendarmeria consiglia la ritirata ad una militante leghista alle prese con l'ultima operazione di propaganda. Una gazzettina "occidentalista" delle più fedeli al ruolo ne approfitta per un articolo che è una menzogna dalla prima all'ultima parola.
...Balle, come al solito. Come sempre.
Nessuno ha cacciato da Piazza della Repubblica la pattuglia di leghisti -anzi, la leghista sola- alle prese con la cialtronata del momento: passava di lì un corteo di gente più assennata, con istanze a confronto delle quali le rivendicazioni identitarie di "cattolici" incapaci di elencare le virtù cardinali o di ricordarsi chi ha scritto la Summa Theologica ma capacissimi di fare il tifo per i campi di concentramento, le guerre d'aggressione e i bombardamenti preventivi mostrano tutta la loro repellente e mestruale pochezza.
Inutile aspettarsi che casalingue, sciampiste e pasionarie da quattro soldi sappiano dire quale odore ha una ferita agli intestini: l'unica guerra che hanno fatto è stata contro gli inestetismi della cellulite e sono riuscite a perdere anche quella.
In considerazione dello n->infinito volte più numeroso corteo che sarebbe transitato da piazza della Repubblica, la gendarmeria ha dunque avvisato 'sti du' crociati che forse era il caso di togliersi da tre passi. L'attivismo politico fiorentino, da sempre, dà tali prove di maturità organizzativa che un numero altissimo di manifestazioni, anche le più accese, viene fatto transitare per tutti i salottini buoni del centro, ivi compresa la piazza Strozzi che ogni tanto serve come passerella agli indossatori di cravatte che prendono il voto "cattolico" e poi passano a fornicare tutto il tempo che non passano a giocherellare con i soldi e con la sorte dei loro sudditi.
Questa la realtà quotidiana in città, da decenni.
Chi invece volesse scorrere l'articoletto, pubblicato il 15 novembre 2009, faccia attenzione alle preoccupazioni del gazzettiere: non si trattava mica di un corteo contro l'occupazione di una terra dove i sionisti continuano ogni giorno il loro tiro al tacchino lontano dai riflettori: il corteo serviva a minacciare la giostrina di piazza della Repubblica e i bambini che la affollano.
Sarebbe interessante sapere in che modo si riesce ad asserire e a pubblicare roba del genere conservando allo stesso tempo il rispetto di se stessi.
Probabilmente, non avendone alcuno.
Il tema "radici cristiane" è ampiamente utilizzato dagli "occidentalisti" perché i sudditi vedano in un nemico-Altro quelle che sono ovviamente colpe, ignoranza, incompetenza, sporcizia morale, idiozia ed incoerenza esclusivamente loro.
Si tratta, in sostanza, di uno di quelle menzogne divenute verità grazie alla ripetizione propagandistica.
Per smentirlo con una risata, e disprezzarne come meritano gli assertori, sarebbe sufficiente campionare un quarto d'ora al massimo della vita quotidiana di chicchessia. Ma una realtà quotidiana in cui la vendita di qualunque bene o servizio passa per l'immagine di un pube femminile rappresenta soltanto l'aspetto maggiormente visibile della questione: un aspetto su cui gli "occidentalisti" non si soffermano mai, postulando ridicolmente la "cattolicità" della società civile in cui vegetano ciarlando, è invece la totale assenza di preparazione e di competenze, peraltro strutturale al suddito "occidentale" contemporaneo, in qualunque materia dello scibile, ivi comprese le materie religiose.
Un'assenza di preparazione e competenze che ha un indotto tanto considerevole da poter essere a buon diritto considerata una sorta di motore dell'economia mondiale; in quanto tale viene incoraggiata con ogni mezzo ed in tutto lo stato che occupa la penisola italiana esistono, fittissimi e numerosissimi, ambienti in cui è sufficiente mostrarsi con un libro in mano per essere guardati con curiosità sospettosa.
Su alcuni degli aspetti che il fenomeno assume a Firenze, è interessante l'articolo pubblicato, lo stesso 15 novembre, su Kelebek a beneficio di lettori che siano soliti riservare alle gazzette e ai pornopolitici l'odio ed il disprezzo che meritano.
...Balle, come al solito. Come sempre.
Nessuno ha cacciato da Piazza della Repubblica la pattuglia di leghisti -anzi, la leghista sola- alle prese con la cialtronata del momento: passava di lì un corteo di gente più assennata, con istanze a confronto delle quali le rivendicazioni identitarie di "cattolici" incapaci di elencare le virtù cardinali o di ricordarsi chi ha scritto la Summa Theologica ma capacissimi di fare il tifo per i campi di concentramento, le guerre d'aggressione e i bombardamenti preventivi mostrano tutta la loro repellente e mestruale pochezza.
Inutile aspettarsi che casalingue, sciampiste e pasionarie da quattro soldi sappiano dire quale odore ha una ferita agli intestini: l'unica guerra che hanno fatto è stata contro gli inestetismi della cellulite e sono riuscite a perdere anche quella.
In considerazione dello n->infinito volte più numeroso corteo che sarebbe transitato da piazza della Repubblica, la gendarmeria ha dunque avvisato 'sti du' crociati che forse era il caso di togliersi da tre passi. L'attivismo politico fiorentino, da sempre, dà tali prove di maturità organizzativa che un numero altissimo di manifestazioni, anche le più accese, viene fatto transitare per tutti i salottini buoni del centro, ivi compresa la piazza Strozzi che ogni tanto serve come passerella agli indossatori di cravatte che prendono il voto "cattolico" e poi passano a fornicare tutto il tempo che non passano a giocherellare con i soldi e con la sorte dei loro sudditi.
Questa la realtà quotidiana in città, da decenni.
Chi invece volesse scorrere l'articoletto, pubblicato il 15 novembre 2009, faccia attenzione alle preoccupazioni del gazzettiere: non si trattava mica di un corteo contro l'occupazione di una terra dove i sionisti continuano ogni giorno il loro tiro al tacchino lontano dai riflettori: il corteo serviva a minacciare la giostrina di piazza della Repubblica e i bambini che la affollano.
Sarebbe interessante sapere in che modo si riesce ad asserire e a pubblicare roba del genere conservando allo stesso tempo il rispetto di se stessi.
Probabilmente, non avendone alcuno.
Il tema "radici cristiane" è ampiamente utilizzato dagli "occidentalisti" perché i sudditi vedano in un nemico-Altro quelle che sono ovviamente colpe, ignoranza, incompetenza, sporcizia morale, idiozia ed incoerenza esclusivamente loro.
Si tratta, in sostanza, di uno di quelle menzogne divenute verità grazie alla ripetizione propagandistica.
Per smentirlo con una risata, e disprezzarne come meritano gli assertori, sarebbe sufficiente campionare un quarto d'ora al massimo della vita quotidiana di chicchessia. Ma una realtà quotidiana in cui la vendita di qualunque bene o servizio passa per l'immagine di un pube femminile rappresenta soltanto l'aspetto maggiormente visibile della questione: un aspetto su cui gli "occidentalisti" non si soffermano mai, postulando ridicolmente la "cattolicità" della società civile in cui vegetano ciarlando, è invece la totale assenza di preparazione e di competenze, peraltro strutturale al suddito "occidentale" contemporaneo, in qualunque materia dello scibile, ivi comprese le materie religiose.
Un'assenza di preparazione e competenze che ha un indotto tanto considerevole da poter essere a buon diritto considerata una sorta di motore dell'economia mondiale; in quanto tale viene incoraggiata con ogni mezzo ed in tutto lo stato che occupa la penisola italiana esistono, fittissimi e numerosissimi, ambienti in cui è sufficiente mostrarsi con un libro in mano per essere guardati con curiosità sospettosa.
Su alcuni degli aspetti che il fenomeno assume a Firenze, è interessante l'articolo pubblicato, lo stesso 15 novembre, su Kelebek a beneficio di lettori che siano soliti riservare alle gazzette e ai pornopolitici l'odio ed il disprezzo che meritano.
Nello stesso giorno l'edizione on line de "La Nazione", una gazzetta in cui la difesa delle "radici cristiane dell'Occidente" convive abitualmente con decine di annunci economici di tutt'altro orientamento, riserva la homepage ad una iniziativa pubblicitaria demenziale messa in piedi in Francia, non potendola per ovvi motivi riservare ad una crisi economica che si sta mangiando viva la penisola o tanto meno ad una crisi sociale ed umana addirittura promossa e caldeggiata con ogni mezzo. L'immagine a corredo è uno scorcio della Francia contemporanea più vera ed autentica: è possibile apprezzare il profondo spirito cattolico degli organizzatori e della folla, ancorché delusa e un tantinello contrariata.
Jeanne d'Arc la Pucelle d'Orléans, Bernadette Soubirous, Sainte Geneviève, Charles Martel... les meilleurs esprits de la France catholique, toujour vivants!
Les racines chrétiennes de l'Europe!
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