Settembre 2010. Non c'è giorno che passa in cui la gazzetta in oggetto non riesca a superare se stessa quanto ad idiozia cialtrona. Quello qui rendicontato è soltanto un esempio tra i tanti.
Dalla homepage della famosa gazzettina "occidentalista" in oggetto, che da oltre centocinquant'anni contribuisce -con successi parecchio inferiori all'impegno profuso, si direbbe- all'ottundimento del pubblico fiorentino e alla diffusione presso di esso di nobili sentire quali l'elogio della guerra d'aggressione e l'esaltazione dell'individualismo demente, viene la screenshot qui sopra.
Il primo articolo, il 23 settembre 2010, celebra roba di pallone fatta da undici strapagati vestiti di viola; quando quelli vestiti di viola non pallonano, di solito c'è una macchina di gendarmi con sotto un titolo del tipo "arrestato negro". In questo caso l'elogio istituzionale spetta a un pompiere, e il securitarismo d'accatto a due rapinatori maldestri.
Il servilismo verso i potenti e il mantenimento di quel clima artefatto di terrore sociale che permette alla politica "occidentalista" di vivere evitando con ogni cura di occuparsi di problemi concreti hanno, presso i gazzettieri di piazza Ghiberti, il curioso nome di "stampa libera" o roba del genere. Va anche notato che refusi, strafalcioni e clamorosi errori di ortografia sono una costante per questa gazzettina, e questo nell'epoca dei correttori ortografici.
A questo giro ci si è messa anche la malasorte. Non sappiamo con quale criterio vengano scelti gli "annunci Google" destinati alla pubblicazione, e non abbiamo neanche idea di chi possa essere interessato a sapere che per trentun euro è possibile morire a Mirabilandia...
Il primo articolo, il 23 settembre 2010, celebra roba di pallone fatta da undici strapagati vestiti di viola; quando quelli vestiti di viola non pallonano, di solito c'è una macchina di gendarmi con sotto un titolo del tipo "arrestato negro". In questo caso l'elogio istituzionale spetta a un pompiere, e il securitarismo d'accatto a due rapinatori maldestri.
Il servilismo verso i potenti e il mantenimento di quel clima artefatto di terrore sociale che permette alla politica "occidentalista" di vivere evitando con ogni cura di occuparsi di problemi concreti hanno, presso i gazzettieri di piazza Ghiberti, il curioso nome di "stampa libera" o roba del genere. Va anche notato che refusi, strafalcioni e clamorosi errori di ortografia sono una costante per questa gazzettina, e questo nell'epoca dei correttori ortografici.
A questo giro ci si è messa anche la malasorte. Non sappiamo con quale criterio vengano scelti gli "annunci Google" destinati alla pubblicazione, e non abbiamo neanche idea di chi possa essere interessato a sapere che per trentun euro è possibile morire a Mirabilandia...