Nella tarda primavera del 2011 una brigatella "occidentalista" di Firenze riceve, secondo ogni evidenza, l'ordine di concentrare la propria azione propagandistica contro una erigenda moschea fiorentina di cui esiste soltanto qualche bozzetto.


Istanbul, Sultanahmet Camii.

Da qualche anno la non discussione sulla non questione inerente la costruzione di una moschea a Firenze non infiamma l'opinione pubblica. Il che non sorprende, dal momento che l'intera non vicenda è cara esclusivamente al gazzettaio "occidentalista" incaricato di mantenere ad ogni costo il clima di sospetto, di terrore diffuso e di securitarismo d'accatto che porta suffragi alla committenza. La quale committenza evita in questo modo di doversi trovare un lavoro purchessia, magari dopo quindici o vent'anni trascorsi a vegetare nelle aule universitarie tra scodelle di maccheroni e ragazze facili.
La nostra opinione su un'erigenda moschea fiorentina è oltremodo nota.
La moschea va costruita.
Va costruita a spese pubbliche.
Va costruita a spese pubbliche possibilmente distogliendo fondi a gendarmeria e forze armate.
Va costruita con materiali di pregio, e deve essere degna della città di Firenze, come degna della città di Firenze si volle la sinagoga di via Farini.
Va costruita in posizione centrale. L'ideale sarebbe il lato est di piazza Ghiberti, previa demolizione del brutto edificio che la opprime dagli anni Sessanta del passato secolo ed in cui ha sede un giornaletto di cui nessun individuo cosciente di sé sentirà mai la mancanza. La ricerca affannosa di qualunque elemento serva a demonizzare i credenti fa scivolare in secondo piano questioni non certo di dettaglio, prima tra tutte che la correlazione gazzettiera tra Islam e terrorismo è vera soltanto se si estende la definizione di terrorismo fino a comprendere in essa tutti i comportamenti che non procurano un reddito a chi ha già introiti sufficienti per vivere tra sprechi ostentati e lussi insultanti.
Non che il gazzettame "occidentalista" si faccia problemi a fare proprie correlazioni come questa: fermo restando che tutto è giustificabile a patto che l'obiettivo sia l'arricchimento, non esiste comportamento o gruppo sociale che non possano essere demonizzati a seconda delle convenienze e dei vantaggi della committenza.
Questo crea un mondo "occidentalista" praticamente privo di legami con la realtà, la cui essenza fu espressa con chiarezza a suo tempo dalle produzioni persecutorie di Oriana Fallaci. In dieci anni di "guardie alzate" e di turned stones e di pazzesche missioni militari, nonché di gendarmeria in grande spolvero -poi si viene a sapere di disperate penurie di mezzi, o dei sorprendenti risultati di pubblicizzatissime battute palmo a palmo alla ricerca di ragazzine scomparse- nella penisola italiana non si è concretizzata alcuna minaccia di alcun genere con la sola eccezione di un unico, autolesionistico e maldestro caso verificatosi (ovviamente, verrebbe da dire) a Milano.
In compenso, come documentato con ogni cura da Legittima Difesa, si è fatto in modo che chiunque identifichi nei credenti un capro espiatorio contro il quale è lecito tutto e l'incontrario di tutto.
Il governo "occidentalista" appare dotato di una perfetta incompetenza in qualunque campo non riguardi attricette, canzonettiste ed altra umanità femminile poco vestita: di qui entusiasmanti prodigi di incultura come l'accanimento contro il burqa, la cui colpa essenziale dev'essere quella di frenare il mercato dei cosmetici e dell'estetica, dal momento che non si capisce che cosa abbia a che vedere certa gente con la promozione dei diritti delle donne.
In quest'ottica alcuni anni fa, e presentando la cosa come se ne andasse dei loro stessi destini, gli "occidentalisti" hanno inventato l'islam moderato, ennesima forma di tutela del tornaconto elettorale dove i comportamenti denigratori vengono mediaticamente rappresentati come competenti. E laddove "moderazione" sta per rinuncia ad ogni principio fondante o anche solo pratica di vita.
Ora, avere familiarità con le mucose femminili non va necessariamente di pari passo col detenere competenze in islamistica: la "organizzazione islamica" creata dai politici "occidentalisti" al fine di discernere i buoni dai cattivi in base al criterio puro e semplice della supina accettazione del vergognoso stato di cose venutosi a creare rischia di avere con la realtà lo stesso rapporto per lo meno labile, per non dire conflittuale, che devono avere con essa i suoi ideatori.
In altre parole, ne viene fuori un Islam con le còtiche.
A questo Islam con le còtiche alcuni mangiaspaghetti avocano il controllo dell'erigenda moschea fiorentina, con motivazioni che andremo ad approfondire.
Al centro delle critiche espresse dal rabbioso (o meglio ràbido) ed orgoglioso Jacopo Cellai c'è Izzedin Elzir, colpevole di non avere la minima intenzione di farsi insegnare da una deputata "occidentalista" facente capo al baraccone suddetto come si deve comportare.
A dire il vero Elzir si sarebbe limitato a definire "discorsi inutili" quelli di Suad Sbai. Si vada a dare un'occhiata all'articolo in link e ci si chieda se Elzir non si sia per caso comportato in modo eccezionalmente accomodante ed oltremodo generoso nelle definizioni. Ma ad occhi "occidentalisti" Elzir non ha avallato l'operato governativo e se ne è addirittura mostrato infastidito: ce n'è di che linciarlo mediaticamente per almeno dieci giorni consecutivi.
Dunque, Jacopo Cellai inveisce:
"L'On. Sbai ha rimesso in evidenza una serie di questioni che riguardano l’Ucoii ma il suo Presidente, ancora una volta non ha risposto a nessuna di queste osservazioni e si è platealmente risentito. Un brutto segno per un dialogo che deve partire da chi vuole un nuovo luogo di culto e che dovrebbe rispondere con serenità ad osservazioni che hanno un oggettivo fondamento. Se l’Ucoii è fuori dalla Consulta islamica ci sarà una ragione o no? Perché Izzedin non ce la spiega? Se L’Ucoii è stata ripetutamente considerata in relazione al movimento dei Fratelli Musulmani ci sarà qualche ragione o no? Un dialogo che dovrebbe ‘iniziare da valori condivisibili a livello naturale (che è ciò che veramente ci unisce, mentre le fedi ci separano), dai diritti naturali dell’uomo, dalla libertà religiosa, dalla pari dignità tra uomo e donna, dalla necessità di distinguere la sfera religiosa da quella politica, per non rischiare di scadere facilmente in un fondamentalismo politico ammantato di religiosità’, per usare le parole di Padre Lanzetta.
Un dialogo che invece, oggi, sembra voler essere indirizzato soltanto nei confronti di coloro che concordano con le intenzioni e la volontà dell’Ucoii e di Izzedin. E che, in questo modo, spaccherà la città".
Va da sé che la città non la spaccherà nessuno. Ma adesso basta con le precisazioni superflue.
Se la "serie di questioni" che riguardano l'UCOII a Firenze è quella riportata dalla disperante gazzettina "occidentalista" riportata in link, c'è effettivamente da risentirsi per la loro irritante e pretestuosa inconsistenza. Sarebbero irritanti e pretestuose ed inconsistenti anche per i non coinvolti dalla questione, ma Elzir è nuovamente colpevole, non essendosi fatto trattare da capro espiatorio da una scomodatasi praticamente apposta.
Stando a quanto si legge in data 12 maggio 2011 su un sito governativo, l'UCOII non è affatto fuori dalla consulta, dove risulta rappresentata da " Mohamed Nour DACHAN italiano di origine siriana, medico, Presidente della Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia – U.C.O.I.I. - Ancona".
Quando non si trovano elementi in grado di reggere un'invettiva denigratoria è sufficiente fabbricarne qualcuno, ma internet ha reso l'operazione un po' più difficile di quanto non fosse costruire dossier con fotomontaggi e copie carbone.
I Fratelli Musulmani, o “La Società del Fratelli Musulmani”, come recita la denominazione ufficiale, è un movimento sunnita diffuso a livello internazionale ed è anche uno dei più ampi e dei più antichi movimenti islamici del mondo arabo, fondato mel 1928 dall'insegnante egiziano Hassan Banna. Le correnti del pensiero egiziano che fecero propria l'idea dell'avanguardismo armato, desumendola dal perentorio richiamo alla giustizia sociale presente negli scritti di Sayyd Qutb e che riuscirono ad assassinare Sadat nel 1981 sono incorse nella trentennale repressione del suo successore Mubarak, caro a sionisti e ad "occidentalisti" proprio per la sua moderazione. Per il resto i Fratelli Musulmani erano e sono essenzialmente un movimento sociale ed educativo, che crede che un cambiamento dell'ordine sociale presente fondato su una sostanziale ingiustizia possa essere realizzato per gradi, tramite un lento processo di educazione all’Islam ed attraverso programmi di sostegno sociale. Questa corrente di pensiero non ha mai dovuto affrontare seri contrasti politici, né in genere è approdata a sbocchi violenti. La colpa dei Fratelli Musulmani è sostanzialmente data dal fatto stesso di ostinarsi ad esistere e soprattutto dalla loro coerenza. Quello di coerenza è un concetto aborrito dagli "occidentalisti" di ogni ordine e stipendio.
Nel 2006 la UCOII si macchiò di un'altra colpa orrenda pubblicando inserzioni a pagamento in cui equiparava senza tanti giri di parole il comportamento dei sionisti a quello dei nazionalsocialisti. Avendo deliberatamente infranto l'esclusiva mediatica del diritto al compatimento accordato ai sionisti, doveva essere punita. Punita in modo "occidentalista": dove non è possibile -purtroppo- mandare un B52, si può sempre mandare una querela ed intentare una causa civile, coerentemente con l'ottica "occidentalista" che tutto riduce al denaro. Gli autori delle inserzioni furono prosciolti due anni dopo.
La realtà dei fatti, che è ovviamente e pacificamente opposta alle istanze "occidentaliste", è che per affrontare la questione dei "valori condivisibili" è necessario che le parti che dialogano abbiano, appunto, dei valori.
E sui valori degli "occidentalisti" non è necessario soffermarsi in questa sede. Chi vuole documentarsi assuma un antiemetico e si procuri un apparecchio televisivo.