Nel maggio 2011 si tiene una tornata elettorale amministrativa di una certa importanza. Gli "occidentalisti" non variano minimamente il registro della loro campagna elettorale e i risultati sono finalmente disastrosi. Nel caso di Milano il concorrente del candidato "occidentalista" viene quotidianamente sommerso di accuse talmente inverosimili da far diventare la loro committenza oggetto di aperta derisione.
Ne nacque materia da
case study e ne uscì più di un libro. Uno di questi instant book fu pubblicato proprio da un editore famoso, tra le altre cose, per aver curato per decenni le abiezioni di Oriana Fallaci.



La città dove mangiano risotto non gode affatto della nostra stima e non abbiamo avuto grossi motivi per occuparci della competizione elettorale che vi si svolge nel maggio 2011.
Ancora meno motivi abbiamo, normalmente, per riportare articoli dal mainstream gazzettiero.
Qualche volta però un'eccezione può valere la pena di farla. Ed è un'eccezione che conferma l'incompetenza "occidentalista" in qualunque campo dello scibile compreso tra l'islamistica e la toponomastica.
Quello che si intende dire è che il candidato "occidentalista" che ha potuto difendere e diffondere la propria incompetenza in una campagna elettorale durata mesi e costata milioni, non ha neppure un'idea precisa di come sia fatta la città che ha "governato" per cinque anni. Fino a che punto si estendano le sue conoscenze nel campo dell' عرفان è materia su cui è meglio non trarre conclusioni.
L'idiozia di certe asserzioni fa persino pensare che siano frutto di una qualche procedura informatizzata per l'analisi dei testi e per la produzione di risposte preconfezionate. Altro ottimo indizio di serietà e competenza.

Da Repubblica.it.
Letizia Moratti cade in una trappola nascosta nella Rete. Un utente che si nasconde dietro il nick Lucah chiede via Twitter al sindaco di Milano, che domenica prossima sfiderà Giuliano Pisapia al ballottaggio, cosa intenda fare sulla questione moschee. Non di tutte in generale, ma di una in particolare: quella che sorge in via Giandomenico Puppa, arteria principale del quartiere Sucate. "Il quartiere Sucate dice no alla moschea abusiva in via Giandomenico Puppa! Sindaco rispondi!!", è il testo del messaggio.
Il sindaco, sconfitta malamente da Pisapia al primo turno delle elezioni comunali, risponde senza alcuna esitazione. La sua Milano avrà tolleranza zero[*] con i luoghi di culto abusivi: "Nessuna tolleranza per le moschee abusive. I luoghi di culto si potranno realizzare secondo le regole previste dal nuovo Pgt", ovvero il Piano di governo del territorio (l'equivalente del vecchio Piano regolatore). Peccato per lei che via Puppa non esista, però, così come il (poco credibile) quartiere di Sucate...

[*]Uno dei molti concetti innovativi cari al politicame della penisola italiana, che lo ha mutuato dal politicame del "paese" dove mangiano gli hamburger invece del risotto.