Esistono situazioni in cui chi si trova a dover ribadire in qualche modo un prestigio, una credibilità ed una serietà rese traballanti dall'intraprendenza e dalla curiosità di gendarmi e tribunali cerca di serrare le file e di esibirsi in un qualche capo d'opera di livello più alto del consueto.
La situazione della gazzetta fiorentina chiamata "Giornale della Toscana" non è tra queste.
La titolazione del "Giornale della Toscana" assegna abitualmente agli individui ed alle organizzazioni che intende indicare al proprio pubblico come nemici contro i quali è tutto lecito responsabilità individuali perentorie e volontà cosciente e consapevole di agire in nome del Male metafisico.
Lo scorso anno a "voler farli chiudere" era un certo Da Empoli, e lui in persona.
L'altro ieri le cose erano assai peggiorate: a "voler farli chiudere" era addirittura un intero consesso di malevoli inquisitori, chiamato Procura.
Oggi 28 ottobre 2011 "vuole farli chiudere" un altro tizio ancora, un certo Franco Siddi, che i gazzettieri di via Cittadella hanno incoronato in sei secondi Bin Laden ad honorem.
Il numero del 28 ottobre 2011 è tornato alle abituali otto pagine, che diventano meno di sei e mezzo se togliamo la pubblicità. In qualche caso, con abituale prova di coerenza per una gazzetta su cui si ospitano contributi di individui tanto affezionati alle "radici cristiane" dell'"Occidente", queste pubblicità continuano a mostrare giovani donne con pochi abiti addosso nonostante l'autunno inoltrato.
Speriamo almeno che non prendano troppo freddo.
Le prime tre pagine sono fatte di invettive autoreferenziali, con annesso un invito a manifestare alle sei di sera sotto la redazione. Ricorrono gli appelli a quella "presunzione di innocenza" che nella stessa sede ci si scorda di invocare nel caso di mustad'afin, nogglòbal, munsurmani ed altri capi espiatori contro i quali è tutto lecito, e ricorrono anche asserzioni impegnative, come quella che assicura che "la testata ha i numeri e la professionalità".
Di quale professionalità si tratti lo si vede nella pagina successiva.
Il titolo e l'incipit di un articolo sull'alluvione in Lunigiana chiamano in causa nientemeno che Al Qaeda, che "esulta per i morti dell'alluvione". La prima preoccupazione del professionalissimo M.N. che firma il pezzo è quella di dare notizia del fatto che "sui forum di Al Qaeda compaiono frasi di esultanza per i danni provocati dalla forte alluvione che ha colpito Liguria e Toscana". Purtroppo per chi fosse interessato ad approfondire la questione -ammesso che ci sia in giro qualche lettore ad avere tempo da perdere dietro a certi modi per tirare a sera- la squisita professionalità di M.N. non arriva fino al punto di citare alcuna fonte. Eppure il "copia ed incolla" fa parte da vent'anni delle funzioni abituali degli word processor e degli elaboratori di testi in generale: che si possa comporre un articolo o redigere un testo senza saper riportare un indirizzo web è più rivelatore che strano.
La professionalità dell'"anteprima" via web del "Giornale della Toscana", invece, arriva al punto da permettere la lettura della gazzetta senza dover esibire denaro a chicchessia, dal momento che all'oscurarsi dello schermo che segue lo scadere del tempo a disposizione è sufficiente rimuovere un cookie dal browser per riprendere con tutta calma la lettura. La cosa fa pensare che la vendita di copie, sotto qualsiasi formato, non sia poi la primissima preoccupazione di via Cittadella.
Potremmo quindi scrivere un breve how to su come leggere gratis "Il Giornale della Toscana".
Nel nostro caso, con il browser Firefox 7.0.1 su sistema operativo Windows XP, è sufficente seguire questa sequenza da menu:
Sarebbe interessante sapere quanti si arrischierebbero ad affidare alla professionalità di questa gente almeno la pulizia dei pavimenti in uno spaghettificio di second'ordine.
La situazione della gazzetta fiorentina chiamata "Giornale della Toscana" non è tra queste.
La titolazione del "Giornale della Toscana" assegna abitualmente agli individui ed alle organizzazioni che intende indicare al proprio pubblico come nemici contro i quali è tutto lecito responsabilità individuali perentorie e volontà cosciente e consapevole di agire in nome del Male metafisico.
Lo scorso anno a "voler farli chiudere" era un certo Da Empoli, e lui in persona.
L'altro ieri le cose erano assai peggiorate: a "voler farli chiudere" era addirittura un intero consesso di malevoli inquisitori, chiamato Procura.
Oggi 28 ottobre 2011 "vuole farli chiudere" un altro tizio ancora, un certo Franco Siddi, che i gazzettieri di via Cittadella hanno incoronato in sei secondi Bin Laden ad honorem.
Il numero del 28 ottobre 2011 è tornato alle abituali otto pagine, che diventano meno di sei e mezzo se togliamo la pubblicità. In qualche caso, con abituale prova di coerenza per una gazzetta su cui si ospitano contributi di individui tanto affezionati alle "radici cristiane" dell'"Occidente", queste pubblicità continuano a mostrare giovani donne con pochi abiti addosso nonostante l'autunno inoltrato.
Speriamo almeno che non prendano troppo freddo.
Le prime tre pagine sono fatte di invettive autoreferenziali, con annesso un invito a manifestare alle sei di sera sotto la redazione. Ricorrono gli appelli a quella "presunzione di innocenza" che nella stessa sede ci si scorda di invocare nel caso di mustad'afin, nogglòbal, munsurmani ed altri capi espiatori contro i quali è tutto lecito, e ricorrono anche asserzioni impegnative, come quella che assicura che "la testata ha i numeri e la professionalità".
Di quale professionalità si tratti lo si vede nella pagina successiva.
Il titolo e l'incipit di un articolo sull'alluvione in Lunigiana chiamano in causa nientemeno che Al Qaeda, che "esulta per i morti dell'alluvione". La prima preoccupazione del professionalissimo M.N. che firma il pezzo è quella di dare notizia del fatto che "sui forum di Al Qaeda compaiono frasi di esultanza per i danni provocati dalla forte alluvione che ha colpito Liguria e Toscana". Purtroppo per chi fosse interessato ad approfondire la questione -ammesso che ci sia in giro qualche lettore ad avere tempo da perdere dietro a certi modi per tirare a sera- la squisita professionalità di M.N. non arriva fino al punto di citare alcuna fonte. Eppure il "copia ed incolla" fa parte da vent'anni delle funzioni abituali degli word processor e degli elaboratori di testi in generale: che si possa comporre un articolo o redigere un testo senza saper riportare un indirizzo web è più rivelatore che strano.
La professionalità dell'"anteprima" via web del "Giornale della Toscana", invece, arriva al punto da permettere la lettura della gazzetta senza dover esibire denaro a chicchessia, dal momento che all'oscurarsi dello schermo che segue lo scadere del tempo a disposizione è sufficiente rimuovere un cookie dal browser per riprendere con tutta calma la lettura. La cosa fa pensare che la vendita di copie, sotto qualsiasi formato, non sia poi la primissima preoccupazione di via Cittadella.
Potremmo quindi scrivere un breve how to su come leggere gratis "Il Giornale della Toscana".
Nel nostro caso, con il browser Firefox 7.0.1 su sistema operativo Windows XP, è sufficente seguire questa sequenza da menu:
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Sarebbe interessante sapere quanti si arrischierebbero ad affidare alla professionalità di questa gente almeno la pulizia dei pavimenti in uno spaghettificio di second'ordine.