La situazione negli ultimi anni è sensibilmente migliorata perché, effetto benefico della drastica riduzione dei redditi, in molti hanno finito per rendersi conto che un centro cittadino non può accogliere solo boutiques che vendono cose inutili a prezzi che sono un insulto.
A metà novembre del 2011 arriva a Firenze una flebile eco della protesta castigliana degli Indignados e vengono montate alcune tende da campeggio in una centralissima piazza del centro storico.
Gli "occidentalisti" del PDL, costretti a cercare visibilità mediatica con ogni mezzo, cercano di inseguire.
A commento dell'articolo scrivevamo anche che a Firenze "i negozi etnici e i minimarket hanno reso possibile vivere in città senza dover ricorrere ai supermercati periferici per approvvigionarsi, cosa che fino alla fine degli anni Novanta era da mettere nell'ordine delle cose. La sensazione è che i mangiamaccheroni del PDL siano rimasti con la mente ad una abietta età dell'abbondanza terminata da decenni.
Questa è la più obiettiva e meno tagliente considerazione che si possa fare nei confronti di quella manciata di ben vestiti".



I nostri lettori sanno benissimo come, con un'accelerazione arrivata al parossismo nel corso degli ultimi dieci anni, la politica "occidentalista" abbia tratto i massimi profitti possibili dall'utilizzo dei mass media tradizionali. Allo stesso modo è noto come i contenuti mediatici indirizzati ai media di cui sopra abbiano bisogno almeno di qualche adattamento prima di finire in internet, perché internet costituisce un contesto in cui chiunque può esprimere considerazioni come quelle espresse qui, il cui scopo è quello di mettere in luce l'incompetenza e la sostanziale irrilevanza dell'"occidentalismo" fiorentino, incapace anche solo di accostarsi alle vette di demenzialità omicida cui giungono i suoi inarrivabili modelli amriki.
Più semplicemente, in internet il rischio che certe intraprese diventino controproducenti è quasi privo di controllo. Agire efficacemente implica anche e soprattutto il sapersi limitare. Ovviamente, gli "occidentalisti" di Firenze non hanno alcuna idea di cosa voglia dire agire efficacemente, e tantomeno di cosa voglia dire sapersi limitare.
Nel novembre 2011 una copia degli "indignati" castigliani, ridottissima nel numero e sostanzialmente mediatica negli effetti e nei riferimenti, ha montato svariate tende da campeggio in una piazza del centro storico fiorentino i cui frequentatori sono oggetto delle invettive "occidentaliste" da decine di anni.
Colpa che accomuna gli uni e gli altri, i nuovi "indignati" e i frequentatori storici, quella di usare gli arredi urbani come arredi urbani e le strutture architettoniche come strutture architettoniche, con particolare riferimento ai loggiati e alle fontane.
Le fontane furono costruite per fornire acqua, i loggiati per ripararsi. La sovversione del mondo, di cui gli "occidentalisti" sono gli ultimi, entusiasti e peraltro trascurabili alfieri, è arrivata da decenni al punto che si trovano gazzette dispostissime a denigrare chi usa le fontane o i loggiati per gli scopi per cui furono costruiti. Sicché, dopo aver latrato per qualche giorno sulle gazzette in mezzo alla logica indifferenza generale, gli "occidentalisti" del PDL fiorentino non hanno trovato di meglio che montare una tenda da campeggio davanti all'antichissimo Palazzo Vecchio, che è la sede degli organi amministrativi locali.
Organi amministrativi in colpa grave, per non aver (ancora) mandato la gendarmeria a fare strame degli "indignati" a colpi di manganello; se poi ci scappa il morto meglio ancora: nel sangue altrui l'"occidentalismo" vive la sua dimensione più sincera ed autentica: l'essenziale e che le mani finisca sempre e comunque per sporcarsele qualcun altro.
Su internet, il gazzettame riporta ubbidiente la cosa.
A montare la 'controtenda', stamani, sono stati i consiglieri del gruppo comunale del Pdl, insieme al coordinatore cittadino del partito, il deputato Gabriele Toccafondi.
Agire efficacemente, si diceva, e sapersi limitare.
Internet affastella casi di iniziative come questa a centinaia ogni giorno, il che porta a zero o quasi la visibilità mediatica cercata con buona pace per l'efficacia dell'azione.
Ed ecco il sapersi limitare. Le esagerazioni sono spesso controproducenti, come in questo caso. Perché il sito dell'amministrazione locale mostra che al momento in cui scriviamo il "gruppo comunale del PDL" conta 6 (sei) appartenenti.
Marco Stella.
Stefano Alessandri.
Jacopo Cellai.
Emanuele Roselli.
Mario Tenerani.
Francesco Torselli.
Sei persone per montare una canadese.
Meno male che c'era un settimo, Gabriele Toccafondi, a dar loro una mano.
Viene in mente una trita barzelletta su quanti gendarmi occorrono per avvitare una lampadina...