Firenze, 13 dicembre 2011. Un certo Gianluca Casseri ha ucciso a freddo due persone provenienti dalla Repubblica del Senegal e ne ha ferite altre due.
Questo prima di uccidersi a sua volta, almeno secondo le prime dichiarazioni date in pasto alle gazzette.
Un giro sui motori di ricerca ha permesso ai gazzettieri di fornire ai sudditi un ritratto relativamente dettagliato di Casseri, che una mattina di dicembre ha così preziosamente contribuito alla lotta contriddegràdo e pellasihurézza. E' probabile che in questo dicembre organizzazioni come Boutique Pound avranno per qualche giorno questioni più importanti di cui occuparsi che non di vendere magliette, cappellini e musichette mediocri al loro pubblico di buoni a nulla.
Giovanni Donzelli invece è un diplomato ben vestito di cui ci siamo già occupati più volte, politico "occidentalista" della più autentica e fedele specie.
L'"occidentalismo" è una pratica politica che ha i propri fondamenti nell'ingiustizia, nella prevaricazione e nella menzogna, messe a servizio di una visione del mondo che si basa sull'arbitrio e sulla prepotenza. Fedele ai principi che gli hanno permesso fino ad oggi di evitare qualsivoglia attività lavorativa, immediatamente dopo le prime notizie su quanto stava accadendo in città Giovanni Donzelli ha rilasciato un comunicato stampa che gli è immediatamente valso qualche risposta un po' risentita, molto distante da quel disprezzo pronto alle vie di fatto che in contesti meno involuti di quello peninsulare rappresenterebbe l'unica risposta possibile all'operato di simili frequentatori di ristoranti.
Vista la mala parata, il comunicato è stato fatto sparire da diverse delle gazzettine on line più condiscendenti verso la spazzatura "occidentalista", ma su questo ritorneremo tra poco.
Vale la pena ricordare che da molti anni gazzette dalla pretesa serietà, dalla postulata "libertà" e dalla ancor più pretesa autorevolezza trovano normalissimo riportare ogni giorno dichiarazioni, intenti e considerazioni come i propositi incendiari e dinamitardi di Oriana Fallaci, cui gli "occidentalisti" fiorentini vorrebbero con indubbia coerenza che fosse dedicata una strada.
La tendenza è comune all'intero panorama gazzettistico; nel caso dei fogli "occidentalisti" il fornire sostegno propagandistico ai committenti politici supera qualunque altro obiettivo, perfino quelli legati alla sopravvivenza economica delle testate. In questo le gazzette hanno fatta propria e veicolato all'intero pubblico la weltanschauung scimmiesca che fino all'inizio del millennio trovava diffusione soltanto in piccoli e relativamente innocui nuclei di omùncoli con alle spalle un curriculum da falliti bulli di quartiere. Una weltanschauung che è stata sistematicamente e consapevolmente presentata come l'unica condivisibile, essendo concetti come la competenza, l'umanità, la riflessione e l'equanimità -per tacere della giustizia sociale in primo luogo- roba che almeno dagli anni Ottanta del passato secolo è stata in blocco consegnata al disprezzo ed all'oblio che toccano agli sconfitti della storia.
Suscita una certa irritazione venata di scostanza, all'indomani di episodi come questo, scorrere editoriali piagnucolosi come quello di Paolo Ermini, capogazzettiere dell'edizione fiorentina della gazzetta "occidentalista" chiamata Corriere della Sera, cui spetta in questi casi il compito di presentare l'operato suo e del foglietto per cui "lavora" come se fossero parte delle soluzioni anziché parte dei problemi.
Il comportamento dei mass media e la linea politica seguita dalla loro committenza hanno prodotto nella penisola italiana il clima sociale di cattiveria spicciola, pubblica abiezione e meschinità abituale che i nostri lettori conoscono bene e per il quale non esiste disprezzo sufficiente.
Detto altrimenti, è sorprendente che dopo un simile, pluriennale e costante avallo dei comportamenti più disumani e ributtanti da parte di fonti presentate come autorevoli e non confutabili -pena l'accusa di terrorismo e il bando mediatico nel migliore dei casi- il numero di episodi imputabili ai Gianluca Casseri non abbia assunto portata ben più ampia.
Torniamo adesso a Giovanni Donzelli, il diplomato benvestito.
Nelle prime ore del 14 dicembre 2011 il comunicato stampa citato risultava ancora visibile nel sito di cui si riporta la screenshot. Di séguito, a beneficio dei motori di ricerca e dei nostri lettori, ne riportiamo anche il testo.
Si tratta di materiali pressoché incommentabili. In contesti normali sarebbe chiaro che l'unico motivo per cui è plausibile la diffusione di un simile collodio sta nella ricerca di visibilità mediatica ad ogni costo.
Facciamo dunque finta per un momento che la penisola italiana costituisca un contesto normale ed aiutiamo Giovanni Donzelli a restare mediaticamente visibile, che è quello che più desidera.
La possibilità che a séguito di questo ci sia qualcuno che si pone qualche domanda è remota, ma non va certo scartata a priori.
Un giro sui motori di ricerca ha permesso ai gazzettieri di fornire ai sudditi un ritratto relativamente dettagliato di Casseri, che una mattina di dicembre ha così preziosamente contribuito alla lotta contriddegràdo e pellasihurézza. E' probabile che in questo dicembre organizzazioni come Boutique Pound avranno per qualche giorno questioni più importanti di cui occuparsi che non di vendere magliette, cappellini e musichette mediocri al loro pubblico di buoni a nulla.
Giovanni Donzelli invece è un diplomato ben vestito di cui ci siamo già occupati più volte, politico "occidentalista" della più autentica e fedele specie.
L'"occidentalismo" è una pratica politica che ha i propri fondamenti nell'ingiustizia, nella prevaricazione e nella menzogna, messe a servizio di una visione del mondo che si basa sull'arbitrio e sulla prepotenza. Fedele ai principi che gli hanno permesso fino ad oggi di evitare qualsivoglia attività lavorativa, immediatamente dopo le prime notizie su quanto stava accadendo in città Giovanni Donzelli ha rilasciato un comunicato stampa che gli è immediatamente valso qualche risposta un po' risentita, molto distante da quel disprezzo pronto alle vie di fatto che in contesti meno involuti di quello peninsulare rappresenterebbe l'unica risposta possibile all'operato di simili frequentatori di ristoranti.
Vista la mala parata, il comunicato è stato fatto sparire da diverse delle gazzettine on line più condiscendenti verso la spazzatura "occidentalista", ma su questo ritorneremo tra poco.
Vale la pena ricordare che da molti anni gazzette dalla pretesa serietà, dalla postulata "libertà" e dalla ancor più pretesa autorevolezza trovano normalissimo riportare ogni giorno dichiarazioni, intenti e considerazioni come i propositi incendiari e dinamitardi di Oriana Fallaci, cui gli "occidentalisti" fiorentini vorrebbero con indubbia coerenza che fosse dedicata una strada.
La tendenza è comune all'intero panorama gazzettistico; nel caso dei fogli "occidentalisti" il fornire sostegno propagandistico ai committenti politici supera qualunque altro obiettivo, perfino quelli legati alla sopravvivenza economica delle testate. In questo le gazzette hanno fatta propria e veicolato all'intero pubblico la weltanschauung scimmiesca che fino all'inizio del millennio trovava diffusione soltanto in piccoli e relativamente innocui nuclei di omùncoli con alle spalle un curriculum da falliti bulli di quartiere. Una weltanschauung che è stata sistematicamente e consapevolmente presentata come l'unica condivisibile, essendo concetti come la competenza, l'umanità, la riflessione e l'equanimità -per tacere della giustizia sociale in primo luogo- roba che almeno dagli anni Ottanta del passato secolo è stata in blocco consegnata al disprezzo ed all'oblio che toccano agli sconfitti della storia.
Suscita una certa irritazione venata di scostanza, all'indomani di episodi come questo, scorrere editoriali piagnucolosi come quello di Paolo Ermini, capogazzettiere dell'edizione fiorentina della gazzetta "occidentalista" chiamata Corriere della Sera, cui spetta in questi casi il compito di presentare l'operato suo e del foglietto per cui "lavora" come se fossero parte delle soluzioni anziché parte dei problemi.
Il comportamento dei mass media e la linea politica seguita dalla loro committenza hanno prodotto nella penisola italiana il clima sociale di cattiveria spicciola, pubblica abiezione e meschinità abituale che i nostri lettori conoscono bene e per il quale non esiste disprezzo sufficiente.
Detto altrimenti, è sorprendente che dopo un simile, pluriennale e costante avallo dei comportamenti più disumani e ributtanti da parte di fonti presentate come autorevoli e non confutabili -pena l'accusa di terrorismo e il bando mediatico nel migliore dei casi- il numero di episodi imputabili ai Gianluca Casseri non abbia assunto portata ben più ampia.
Torniamo adesso a Giovanni Donzelli, il diplomato benvestito.
Nelle prime ore del 14 dicembre 2011 il comunicato stampa citato risultava ancora visibile nel sito di cui si riporta la screenshot. Di séguito, a beneficio dei motori di ricerca e dei nostri lettori, ne riportiamo anche il testo.
Si tratta di materiali pressoché incommentabili. In contesti normali sarebbe chiaro che l'unico motivo per cui è plausibile la diffusione di un simile collodio sta nella ricerca di visibilità mediatica ad ogni costo.
Facciamo dunque finta per un momento che la penisola italiana costituisca un contesto normale ed aiutiamo Giovanni Donzelli a restare mediaticamente visibile, che è quello che più desidera.
La possibilità che a séguito di questo ci sia qualcuno che si pone qualche domanda è remota, ma non va certo scartata a priori.
Far West in piazza Dalmazia, Donzelli (Pdl): «Firenze crocevia della criminalità. Falliti i tentativi di integrazione»
Dichiarazione del Consigliere regionale del Pdl Giovanni Donzelli
«Regolamenti di conti, sparatorie, infiltrazioni camorristiche e criminalità internazionale: Firenze è ormai e crocevia del malaffare. Forse sarebbe opportuno che il sindaco Matteo Renzi tra una kermesse e l’altra, si interessasse anche del precipitare dei livelli di sicurezza in città. E’ evidente che sono miseramente falliti tutti i tentativi di integrazione portati avanti dalla politica delle ‘porte aperte a tutti’ praticata dalla sinistra negli ultimi decenni a Firenze e in Toscana». «Così, mentre alle spalle della Leopolda, tanto cara a Renzi, centinaia di irregolari vivono in condizioni di illegalità e malessere, la stessa piazza Dalmazia, teatro del regolamento di conti di oggi con tanto di sparatoria, la notte si trasforma in un giaciglio di disperati. Intanto, a poche centinaia di metri, continua l’occupazione abusiva di Poggio Secco con decine e decine di irregolari che non vengono né censiti né controllati, ma che in alcuni casi ottengono la residenza negli stabili occupati illegalmente». «In questo scenario, le forze dell’ordine operano tra le mille difficoltà dovute non solo alla tolleranza di fenomeni di abusivismo da parte dell’amministrazione comunale, ma anche alla scelta folle di non dotare la nostra regione di un centro di identificazione per extracomunitari. In un simile clima da far west internazionale si insediano facilmente la criminalità organizzata e le mafie di tutto il mondo». (mo.no)
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