Foto da SepahNews.com che mostra il drone statunitense catturato dal Sepah-e Pasdaran-e Enqelab-e Eslami mentre sorvolava il territorio della Repubblica Islamica dell'Iran.
Si riceve e si pubblica.
Sabato 17 dicembre 2011, in un ristorante cinese. Più o meno le 21.00, la tv accesa sull'emittente cinese cctv. Telegiornale. Servizi vari, poi esteri. Anche la TV, qualche volta, è una gran cosa. Ovviamente non capivo un'acca, ma le immagini erano oltremodo eloquenti, avessimo solo la
radio tutto sarebbe passato. Giorni prima, sul sito Come Don Chisciotte, avevo letto un servizio sulla fantomatica sparizione del super drone americano. Il giornalista lanciava delle ipotesi in merito al significato del comunicato iraniano che diceva "tirato giù" e non "abbattuto". Beh il servizio del TG mostrava il drone intatto dentro uno hangar.
Particolare della piccola ammaccatura, ma niente più.
Attorno qualche militare.
Dietro il drone, la bandiera iraniana.
Così il Christian Science Monitor:
radio tutto sarebbe passato. Giorni prima, sul sito Come Don Chisciotte, avevo letto un servizio sulla fantomatica sparizione del super drone americano. Il giornalista lanciava delle ipotesi in merito al significato del comunicato iraniano che diceva "tirato giù" e non "abbattuto". Beh il servizio del TG mostrava il drone intatto dentro uno hangar.
Particolare della piccola ammaccatura, ma niente più.
Attorno qualche militare.
Dietro il drone, la bandiera iraniana.
Così il Christian Science Monitor:
Il drone statunitense catturato: ecco come l'Iran ha preso in trappola la bestia.
Pare che l'Iran sia riuscito a catturare un drone spia RQ-170 Sentinel in larga parte intatto e che sarebbe stato adibito a compiti di sorveglianza sul programma nucleare iraniano. Per gli Stati uniti si tratta di una perdita significativa.
Scott Peterson, 9 dicembre 2011
Questa foto, diffusa dai Guardiani della Rivoluzione l'8 dicembre 2011, mostrerebbe il capo della divisione aerospaziale dei Guardiani, il generale Amir Ali Hajizadeh (a sinistra) mentre ascolta un colonnello di ignote generalità che parla del drone statunitense RQ-170 Sentinel.
Istanbul, Turchia.
L'Iran sta dando voce alla propaganda dopo aver mostrato di esser riuscito a catturare un drone stealth statunitense che era in missione di spionaggio centoquaranta miglia all'interno dei confini iraniani.
Alcune ore dopo che la televisione di stato aveva mostrato il drone americano RQ-170 Sentinel, un tuttala di color crema il cui carrello era stato nascosto da drappi raffiguranti bandiere americane in cui le stelle erano state sostituite da teschi e su cui campeggiavano slogan contro gli Stati Uniti, i militari iraniani hanno affermato che l'operazione di spionaggio costituiva una prova della perdurante ostilità statunitense nei confronti dell'Iran.
"L'Iran considererà dei bersagli le basi militari americane in tutto il mondo" in caso di ulteriori violazioni, ha avvertito oggi il deputato conservatore Mohammad Kossari. E la risposta iraniana sarebbe in questo caso "terribile".
Fonti militari statunitensi hanno confermato che è "molto probabile" che il drone mostrato dall'Iran sia quello di cui le forze statunitensi in Afghanistan hanno dichiarato la perdita la setimana scorsa. Era in missione di intelligence, alla ricerca di prove sull'operato iraniano in materia di armamenti nucleari.
Nonostante questi ed altri sforzi per raccogliere informazioni riservate, che pare comprendano anche l'installazione clandestina di rilevatori di radiazioni in siti sospetti dalle parti di Tehran, i voli eseguiti con i droni non anno secondo ogni evidenza portato alcuna prova contraria a quanto già noto agli Stati Uniti ed alle Nazioni Unite, ovvero che l'Iran ha cessato qualunque sforzo sistematico per sviluppare armamenti nucleari nel 2003.
La perdita del drone stealth è "molto significativa", afferma Robert Densmore, un giornalista specializzato in temi inerenti la difesa ed ex specialista in contromisure elettroniche per la marina statunitense, da noi contattato a Londra.
"Quella di questi Sentinel è una tecnologia ancora rara; averne uno in condizioni tanto buone e soprattutto il fatto che sia finito in mano ad un potenziale avversario come questo è qualcosa di significativo, soprattutto perché l'Iran mantiene apertamente legami con la Russia, e anche la Cina lo contempla fra i propri interessi", afferme Densmore.
Una perdita per gli Stati Uniti
"Dal punto di vista strategico gli Stati Uniti avranno da soffrire da questa perdita perché quel drone... ha un radar, una fusoliera ed un rivestimento che gli conferiscono una bassa visibilità, e le elettroniche che contiene sono anch'esse materiale di alta tecnologia", riferisce Densmore. "Dal punto di vista della diplomazia l'Iran sta cercando la maniera di salvare la faccia almeno un minimo", dopo l'espulsione dei diplomatici iraniani da Londra e dopo il crescente questionare sul suo programma nucleare, sottolinea Densmore. "Stanno davvero cercando qualcosa da raccontare all'opinione pubblica mondiale, per dire qualcosa come 'Guardate, che qui le vere vittime siamo noi'. L'Iran si è lamentato a livello ufficiale presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per la "scoperta e provocatoria" violazione del suo spazio aereo, ed ha chiesto "la condanna di questi atti aggressivi".
La televisione di stato Press TV ha riferito che secondo le leggi internazionali i voli clandestini statunitensi nei cieli iraniani costituirebbero "un atto di guerra".
I Guardiani della Rivoluzione hanno riportato di aver ricostruito la rotta del drone e di averlo fatto atterrare. Dopo esser entrato in Iran, "Questo aereo è caduto nella trappola tesagli dalle nostre forze armate ed è stato fatto atterrare", ha detto il comandante in capo dell'aeronautica dei Guardiani, il generale Amir Ali Hajizadeh: "Gli esperti dell'esercito sono ben consapevoli di quanto siano preziose le informazioni che potremo ricavare dalla tecnologia di questo drone".
Secondo i mass media iraniani, militari russi e cinesi -i cui paesi hanno stretti legami con l'Iran e si oppongono agli sforzi occidentali tesi ad esercitare maggiori pressioni- "hanno chiesto il permesso di esaminare il drone spia statunitense".
In che modo l'Iran si è impossessato della Bestia.
Soprannominato la Bestia di Kandahar dopo esser stato avvistato per la prima volta nel 2009 su una pista d'atterraggio a Kandahar in Afghanistan, questo drone è stato usato per controllare, non rilevato, il rifugio di Osama bin Laden in Pakistan prima del raid compiuto per uccidere il capo di AlQaeda.
Il video diffuso dall'Iran mostra Hajizadeh ed un altro ufficiale dei Guardiani che esaminano l'aereo, che con le sue curve a bassa rilevabilità e con la forma tuttala, ricorda il più grande bombardiere invisbile B2. Il drone era stato sistemato su una piattaforma e degli striscioni ne nascondevano la parte inferiore ed il carrello di atterraggio. Gli striscioni, fissati alle ali con del nastro adesivo trasparente, dicevano "Gli Stati Uniti non possono permettersi di ingannarci" e "Noi calpesteremo l'America".
Non è chiaro come abbiano fatto gli iraniani ad impossessarsi di un drone intatto. Alcuni esperti statunitensi escludono che siano riusciti a dirottarlo e a prenderne il controllo, come sostengono gli iraniani. Eppure, operazioni del genere si sono rivelate possibili in altri teatri operativi, soprattutto in quello che ha coinvolto la milizia Hezbollah sostenuta dagli iraniani in Libano e i droni che provenivano dallo stato sionista.
"Confondere i segnali è tecnicamente possibile, e molti sistemi per riuscirci non sono neanche tanto recenti quanto si potrebbe pensare", dice Densmore parlando da ex specialista in guerra elettronica della marina statunitense.
"Basta che qualcosa abbia un sensore destinato alle comunicazioni -l'RQ-170 ne ha due, uno per il controllo via satellite e l'altro per il controllo da terra per il volo a vista- ed è già possibile disturbarla", afferma Densmore.
L'RQ-170, che di solito vola a cinquantamila piedi d'altezza, potrebbe anche aver dovuto fare un atterraggio di fortuna, si dice. Ma il video iraniano mostra che l'aereo ha subìto pochi danni: si vede soltanto che un'ala è stata riattaccata, e che c'è una piccola intaccatura sul bordo d'attacco dell'ala sinistra.
Fox News ha riassunto qualche giorno fa il pensiero di Un ufficiale superiore statunitense "che possiede un'ottima conoscenza del drone Sentinel" e secondo il quale il mezzo perduto "va ritenuto intatto, perché è programmato per volare a quote stabili e per trovare un posto adatto all'atterraggio, più che per schiantarsi".
Alla stessa Fox, l'ufficiale superiore ha riferito che "Si tratta di un prezzo pesante, quanto a tecnologia".
Un drone da sei milioni di dollari
Il drone stealth senza pilota da sei milioni di dollari è prodotto dal settore programmi di sviluppo avanzato della Lockheed Martin. Si tratta della terza volta che tecnologie stealth vengono perse in modo rilevante: la prima volta avvenne quando un caccia F117 venne abbattuto durante la guerra in Kosovo nel 1999; la sedconda quando un elicottero stealth è rimasto danneggiato e in gran parte distrutto sul posto durante il raid contro Bin Laden in Pakistan.
Tuttavia, il drone non rappresenta il più sofisticato esempio di tecnologia stealth a disposizione dell'arsenale statunitense, almeno secondo il sito aviationintel.com.
L'RQ-170 è stato "molto probabilmente realizzato pensando anche ai costi", e dunque adotta "caratteristiche stealth di livello più basso"; questo significa che "i più sensibili segreti delle tecnologie stealth statunitensi" non sarebbero stati compromessi da quanto successo, scrive il sito.
Aviationintel spiega anche che di recente l'Iran ha ricevuto dalla Russia un sistema mobile per il disturbo e lo spionaggio elettronico chiamato Avtobaza, che potrebbe aver intercettato il drone e forse averne disturbato le comunicazioni.
"Non c'è ragione di non credere che questo sistema possa davvero aver identificato la rotta elettronica del Sentinel e averla poi disturbata, oltre ad aver messo in allerta i caccia e le installazioni missilistiche ad esso vicini; inoltre, è possibile ipotizzare che questi sistemi vengano usati in diretta congiunzione con i siti destinati allo sviluppo di tecnologia nucleare".
Il drone avrebbe anche potuto operare in condizioni di connettività elettronica limitate, rendendosi meno visibile, ma secondo Aviationintel "lo scenario più probabile" è uno in cui il drone stava "trasmettendo attivamente video in presa diretta, mappe radar dettagliate, o informazioni relative allo spionaggio elettronico, il tutto in tempo reale", facendo sì che per il sistema russo diventasse più facile identificarlo.
Secondo i militari iraniani, non è la prima volta che un drone viene abbattuto nella zona. Lo scorso gennaio, ha riferito ad una rivista dei Guardiani della Rivoluzione che l'Iran aveva "abbattuto molti di questi aerei spia a tecnologia avanzata", che erano stati abbattuti fuori dallo spazio aereo iraniano e che "esperti russi erano stati invitati" dall'Iran ad esaminarne due, "che più tardi erano stati riprodotti tramite tecniche di reverse engineering". Questo secondo Fars News Agency, l'agenzia di stampa che ha legami con i Guardiani della Rivoluzione.
La tecnologia iraniana
Non è dato sapere a quale livello arrivino le competenze tecniche iraniane. Il paese ha raggiunto livelli eccellenti in campi come le nanotecnologie o la ricerca sulle cellule staminali, ed ha messo in piedi un programma nucleare sofisticato che schiera ottomila centrifughe per l'arricchimento dell'uranio, sanzioni nonostante. Ma ha anche i suoi limiti, che sono emersi con il lancio del primo satellite Omid (Speranza) nel 2009. L'evento avrà anche collocato l'Iran in una élite scientifica che conta non più di nove paesi, ma l'interno del satellite è sembrato rudimentale.
La tv statale ha mostrato immagini del montaggio del satellite, in una scatola argentata a forma di cubo in cui si vedevano delle componenti che ricordavano quelle di una radio a transistor degli anni '50, con delle batterie mezzatorcia e dei cavetti tenuti a posto con nastro isolante nero. Con una certa frequenza, l'Iran si è prodotto in affermazioni su certi sistemi d'arma avanzati che si sono poi rivelate delle esagerazioni.
I sorvoli nello spazio aereo iraniano non sono una novità, almeno secondo quanto riportato dallo Washington Post nel 2005 in un articolo ripreso dal sito web EAWorldview. Secondo il Post, militari statunitensi avevano asserito che già allora i droni degli Stati Uniti "penetravano nello spazio aereo iraniano" dalle basi in Iraq, e che usavano "radar, video, foto ed anche filtri dell'aria messi a punto per rivelare tracce di attività collegate al nucleare".
"Ce ne siamo sempre fidati [dei droni, n.da.], li abbiamo sempre considerati un asso nella manica, una tecnologia un passo avanti agli altri della quale potevamo disporre, ma abbiamo anche sempre saputo che non avremmo goduto in eterno di questo vantaggio", spiega Densmore. Gli avversari "si aspettano che noi facciamo uso di strumenti simili e li cercano attivamente, così molti dei vantaggi che essi presentavano all'inizio adesso non esistono più".
Pare che l'Iran sia riuscito a catturare un drone spia RQ-170 Sentinel in larga parte intatto e che sarebbe stato adibito a compiti di sorveglianza sul programma nucleare iraniano. Per gli Stati uniti si tratta di una perdita significativa.
Scott Peterson, 9 dicembre 2011
Questa foto, diffusa dai Guardiani della Rivoluzione l'8 dicembre 2011, mostrerebbe il capo della divisione aerospaziale dei Guardiani, il generale Amir Ali Hajizadeh (a sinistra) mentre ascolta un colonnello di ignote generalità che parla del drone statunitense RQ-170 Sentinel.
Istanbul, Turchia.
L'Iran sta dando voce alla propaganda dopo aver mostrato di esser riuscito a catturare un drone stealth statunitense che era in missione di spionaggio centoquaranta miglia all'interno dei confini iraniani.
Alcune ore dopo che la televisione di stato aveva mostrato il drone americano RQ-170 Sentinel, un tuttala di color crema il cui carrello era stato nascosto da drappi raffiguranti bandiere americane in cui le stelle erano state sostituite da teschi e su cui campeggiavano slogan contro gli Stati Uniti, i militari iraniani hanno affermato che l'operazione di spionaggio costituiva una prova della perdurante ostilità statunitense nei confronti dell'Iran.
"L'Iran considererà dei bersagli le basi militari americane in tutto il mondo" in caso di ulteriori violazioni, ha avvertito oggi il deputato conservatore Mohammad Kossari. E la risposta iraniana sarebbe in questo caso "terribile".
Fonti militari statunitensi hanno confermato che è "molto probabile" che il drone mostrato dall'Iran sia quello di cui le forze statunitensi in Afghanistan hanno dichiarato la perdita la setimana scorsa. Era in missione di intelligence, alla ricerca di prove sull'operato iraniano in materia di armamenti nucleari.
Nonostante questi ed altri sforzi per raccogliere informazioni riservate, che pare comprendano anche l'installazione clandestina di rilevatori di radiazioni in siti sospetti dalle parti di Tehran, i voli eseguiti con i droni non anno secondo ogni evidenza portato alcuna prova contraria a quanto già noto agli Stati Uniti ed alle Nazioni Unite, ovvero che l'Iran ha cessato qualunque sforzo sistematico per sviluppare armamenti nucleari nel 2003.
La perdita del drone stealth è "molto significativa", afferma Robert Densmore, un giornalista specializzato in temi inerenti la difesa ed ex specialista in contromisure elettroniche per la marina statunitense, da noi contattato a Londra.
"Quella di questi Sentinel è una tecnologia ancora rara; averne uno in condizioni tanto buone e soprattutto il fatto che sia finito in mano ad un potenziale avversario come questo è qualcosa di significativo, soprattutto perché l'Iran mantiene apertamente legami con la Russia, e anche la Cina lo contempla fra i propri interessi", afferme Densmore.
Una perdita per gli Stati Uniti
"Dal punto di vista strategico gli Stati Uniti avranno da soffrire da questa perdita perché quel drone... ha un radar, una fusoliera ed un rivestimento che gli conferiscono una bassa visibilità, e le elettroniche che contiene sono anch'esse materiale di alta tecnologia", riferisce Densmore. "Dal punto di vista della diplomazia l'Iran sta cercando la maniera di salvare la faccia almeno un minimo", dopo l'espulsione dei diplomatici iraniani da Londra e dopo il crescente questionare sul suo programma nucleare, sottolinea Densmore. "Stanno davvero cercando qualcosa da raccontare all'opinione pubblica mondiale, per dire qualcosa come 'Guardate, che qui le vere vittime siamo noi'. L'Iran si è lamentato a livello ufficiale presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per la "scoperta e provocatoria" violazione del suo spazio aereo, ed ha chiesto "la condanna di questi atti aggressivi".
La televisione di stato Press TV ha riferito che secondo le leggi internazionali i voli clandestini statunitensi nei cieli iraniani costituirebbero "un atto di guerra".
I Guardiani della Rivoluzione hanno riportato di aver ricostruito la rotta del drone e di averlo fatto atterrare. Dopo esser entrato in Iran, "Questo aereo è caduto nella trappola tesagli dalle nostre forze armate ed è stato fatto atterrare", ha detto il comandante in capo dell'aeronautica dei Guardiani, il generale Amir Ali Hajizadeh: "Gli esperti dell'esercito sono ben consapevoli di quanto siano preziose le informazioni che potremo ricavare dalla tecnologia di questo drone".
Secondo i mass media iraniani, militari russi e cinesi -i cui paesi hanno stretti legami con l'Iran e si oppongono agli sforzi occidentali tesi ad esercitare maggiori pressioni- "hanno chiesto il permesso di esaminare il drone spia statunitense".
In che modo l'Iran si è impossessato della Bestia.
Soprannominato la Bestia di Kandahar dopo esser stato avvistato per la prima volta nel 2009 su una pista d'atterraggio a Kandahar in Afghanistan, questo drone è stato usato per controllare, non rilevato, il rifugio di Osama bin Laden in Pakistan prima del raid compiuto per uccidere il capo di AlQaeda.
Il video diffuso dall'Iran mostra Hajizadeh ed un altro ufficiale dei Guardiani che esaminano l'aereo, che con le sue curve a bassa rilevabilità e con la forma tuttala, ricorda il più grande bombardiere invisbile B2. Il drone era stato sistemato su una piattaforma e degli striscioni ne nascondevano la parte inferiore ed il carrello di atterraggio. Gli striscioni, fissati alle ali con del nastro adesivo trasparente, dicevano "Gli Stati Uniti non possono permettersi di ingannarci" e "Noi calpesteremo l'America".
Non è chiaro come abbiano fatto gli iraniani ad impossessarsi di un drone intatto. Alcuni esperti statunitensi escludono che siano riusciti a dirottarlo e a prenderne il controllo, come sostengono gli iraniani. Eppure, operazioni del genere si sono rivelate possibili in altri teatri operativi, soprattutto in quello che ha coinvolto la milizia Hezbollah sostenuta dagli iraniani in Libano e i droni che provenivano dallo stato sionista.
"Confondere i segnali è tecnicamente possibile, e molti sistemi per riuscirci non sono neanche tanto recenti quanto si potrebbe pensare", dice Densmore parlando da ex specialista in guerra elettronica della marina statunitense.
"Basta che qualcosa abbia un sensore destinato alle comunicazioni -l'RQ-170 ne ha due, uno per il controllo via satellite e l'altro per il controllo da terra per il volo a vista- ed è già possibile disturbarla", afferma Densmore.
L'RQ-170, che di solito vola a cinquantamila piedi d'altezza, potrebbe anche aver dovuto fare un atterraggio di fortuna, si dice. Ma il video iraniano mostra che l'aereo ha subìto pochi danni: si vede soltanto che un'ala è stata riattaccata, e che c'è una piccola intaccatura sul bordo d'attacco dell'ala sinistra.
Fox News ha riassunto qualche giorno fa il pensiero di Un ufficiale superiore statunitense "che possiede un'ottima conoscenza del drone Sentinel" e secondo il quale il mezzo perduto "va ritenuto intatto, perché è programmato per volare a quote stabili e per trovare un posto adatto all'atterraggio, più che per schiantarsi".
Alla stessa Fox, l'ufficiale superiore ha riferito che "Si tratta di un prezzo pesante, quanto a tecnologia".
Un drone da sei milioni di dollari
Il drone stealth senza pilota da sei milioni di dollari è prodotto dal settore programmi di sviluppo avanzato della Lockheed Martin. Si tratta della terza volta che tecnologie stealth vengono perse in modo rilevante: la prima volta avvenne quando un caccia F117 venne abbattuto durante la guerra in Kosovo nel 1999; la sedconda quando un elicottero stealth è rimasto danneggiato e in gran parte distrutto sul posto durante il raid contro Bin Laden in Pakistan.
Tuttavia, il drone non rappresenta il più sofisticato esempio di tecnologia stealth a disposizione dell'arsenale statunitense, almeno secondo il sito aviationintel.com.
L'RQ-170 è stato "molto probabilmente realizzato pensando anche ai costi", e dunque adotta "caratteristiche stealth di livello più basso"; questo significa che "i più sensibili segreti delle tecnologie stealth statunitensi" non sarebbero stati compromessi da quanto successo, scrive il sito.
Aviationintel spiega anche che di recente l'Iran ha ricevuto dalla Russia un sistema mobile per il disturbo e lo spionaggio elettronico chiamato Avtobaza, che potrebbe aver intercettato il drone e forse averne disturbato le comunicazioni.
"Non c'è ragione di non credere che questo sistema possa davvero aver identificato la rotta elettronica del Sentinel e averla poi disturbata, oltre ad aver messo in allerta i caccia e le installazioni missilistiche ad esso vicini; inoltre, è possibile ipotizzare che questi sistemi vengano usati in diretta congiunzione con i siti destinati allo sviluppo di tecnologia nucleare".
Il drone avrebbe anche potuto operare in condizioni di connettività elettronica limitate, rendendosi meno visibile, ma secondo Aviationintel "lo scenario più probabile" è uno in cui il drone stava "trasmettendo attivamente video in presa diretta, mappe radar dettagliate, o informazioni relative allo spionaggio elettronico, il tutto in tempo reale", facendo sì che per il sistema russo diventasse più facile identificarlo.
Secondo i militari iraniani, non è la prima volta che un drone viene abbattuto nella zona. Lo scorso gennaio, ha riferito ad una rivista dei Guardiani della Rivoluzione che l'Iran aveva "abbattuto molti di questi aerei spia a tecnologia avanzata", che erano stati abbattuti fuori dallo spazio aereo iraniano e che "esperti russi erano stati invitati" dall'Iran ad esaminarne due, "che più tardi erano stati riprodotti tramite tecniche di reverse engineering". Questo secondo Fars News Agency, l'agenzia di stampa che ha legami con i Guardiani della Rivoluzione.
La tecnologia iraniana
Non è dato sapere a quale livello arrivino le competenze tecniche iraniane. Il paese ha raggiunto livelli eccellenti in campi come le nanotecnologie o la ricerca sulle cellule staminali, ed ha messo in piedi un programma nucleare sofisticato che schiera ottomila centrifughe per l'arricchimento dell'uranio, sanzioni nonostante. Ma ha anche i suoi limiti, che sono emersi con il lancio del primo satellite Omid (Speranza) nel 2009. L'evento avrà anche collocato l'Iran in una élite scientifica che conta non più di nove paesi, ma l'interno del satellite è sembrato rudimentale.
La tv statale ha mostrato immagini del montaggio del satellite, in una scatola argentata a forma di cubo in cui si vedevano delle componenti che ricordavano quelle di una radio a transistor degli anni '50, con delle batterie mezzatorcia e dei cavetti tenuti a posto con nastro isolante nero. Con una certa frequenza, l'Iran si è prodotto in affermazioni su certi sistemi d'arma avanzati che si sono poi rivelate delle esagerazioni.
I sorvoli nello spazio aereo iraniano non sono una novità, almeno secondo quanto riportato dallo Washington Post nel 2005 in un articolo ripreso dal sito web EAWorldview. Secondo il Post, militari statunitensi avevano asserito che già allora i droni degli Stati Uniti "penetravano nello spazio aereo iraniano" dalle basi in Iraq, e che usavano "radar, video, foto ed anche filtri dell'aria messi a punto per rivelare tracce di attività collegate al nucleare".
"Ce ne siamo sempre fidati [dei droni, n.da.], li abbiamo sempre considerati un asso nella manica, una tecnologia un passo avanti agli altri della quale potevamo disporre, ma abbiamo anche sempre saputo che non avremmo goduto in eterno di questo vantaggio", spiega Densmore. Gli avversari "si aspettano che noi facciamo uso di strumenti simili e li cercano attivamente, così molti dei vantaggi che essi presentavano all'inizio adesso non esistono più".