Elettori in fila ai seggi nella città di Qom, marzo 2012.
Traduzione daAbna.ir
Il risultato finale delle elezioni evidenzia il massiccio sostegno del popolo iraniano all'Imam Khamenei
Il ministro dell'interno ha annunciato che secondo i risultati definitivi delle elezioni parlamentari tenutesi venerdi scorso, il 64% degli aventi diritti ha partecipato al voto; una quota di partecipazione mai raggiunta negli ultimi dieci anni in occasione delle consultazioni legislative, che dimostra il forte sostegno del popolo iraniano per l'assetto statale islamico e per la Guida Suprema.
In base ai risultati finali annunciati dal ministro Mostafa Mohammad Najjar, nelle none elezioni parlamentari tenutesi venerdi in tutto il paese sono stati deposti nelle urne trentuno milioni di schede elettorali: il 64% dei quarantotto milioni di aventi diritto al voto ha preso parte alle elezioni.
Un dato che mostra una crescita della partecipazione del 13% rispetto alle ottave e alle settime elezioni legislative, che avevano fatto registrare il 51,15% ed il 51% rispettivamente.
Venerdi la partecipazione è stata tanto alta che il ministero dell'interno è stato costretto a spostare quattro volte l'orario di chiusura dei seggi. La partecipazione è stata massiccia fin dalle otto del mattino di venerdi, ed in molti seggi molte persone si sono messe in fila addirittura tre ore prima dell'apertura per essere tra le prime a deporre la propria scheda nell'urna.
I giornalisti stranieri sono rimasti stupiti alla vista del gran numero di persone che si sono messe in fila davanti ai seggi anche diverse ore prima della loro apertura ufficiale.
Gli analisti pensano che la massiccia partecipazione alle elezioni di venerdi rappresenti un chiaro messaggio rivolto all'Occidente. Gli osservatori politici, anche quelli occidentali, credono che gli iraniani abbiano inviato una decisissima risposta alla retorica bellicista statunitense, tramite la loro partecipazione di massa al voto.
L'alto livello raggiunto dalla partecipazione alle elezioni, le prime a svolgersi a livello nazionale dopo i disordini del 2009 a Tehran, ha mostrato anche la forte opposizione popolare alle mosse sediziose intentate e guidate dopo la sconfitta alle elezioni presidenziali del 12 giugno 2009 da alcuni dei candidati di allora, Mir Hossein Moussavi e Mehdi Karroubi.
Dopo l'annuncio ufficiale dei risultati elettorali del 13 giugno 2009 i sostenitori del principale avversario di Ahmadinejad Mir Hossein Moussavi, che non aveva riconosciuto i risultati, manifestarono nelle strade di Tehran e di altre città per diversi giorni.
In risposta, milioni di iraniani manifestarono a loro volta con decisione e fecero cessare le dimostrazioni ed i disordini che erano durati per settimane nella capitale.
Gli analisti pensano che l'alta partecpazione alle elezioni legislative del 2 marzo, in un momento in cui vengono inasprite le sanzioni contro l'Iran, abbiano mostrato il palese sostegno del popolo iraniano per la Guida Suprema, l'ayatollah Seyed Ali Khamenei, non soltanto nei confronti dell'opposizione interna, ma anche nei confronti dei nemici esterni.
Dopo aver votato, la Guida SUprema della Rivoluzione Islamica, l'ayatollah Seyed Ali Khamenei, ha evidenziato l'importanza della grande partecipazione riscontrata in queste none consultazioni legislative per la sicurezza e l'integrità dell'Iran.
"Tanto maggiore entusiasmo e tanto maggiore motivazione le persone mettono nel recarsi ai seggi, tanto migliore e tanto più fruttuosa sarà la loro partecipazione alla costruzione del futuro e del prestigio del nostro paese e al mantenimento della sua sicurezza e della sua integrità", ha affermato l'ayatollah Khamenei dopo aver votato a Tehran nelle prime ore di venerdi mattina.
Khamenei ha anche sottolineato il fatto che questa nona consultazione legislativa ha rappresentato una sorta di banco di prova, ed ha detto che "dal momento che molte invettive e molte grida e molte parole di minaccia si levano contro la nazione iraniana, in occasione di questa tornata elettorale la nazione si trova messa alla prova: può esprimersi al meglio, ed il suo modo di esprimersi passa attraverso l'azione".
L'ayatollah Khamenei aveva in precedenza affermato che l'Iran avrebbe mostrato ai propri nemici la propria forza e la propria determinazione partecipando in massa alle elezioni legislative.
"L'Iran prenderà a schiaffi le potenze arroganti anche più forte di quanto ha fatto l'undici febbraio (in occasione delle manifestazioni popolari per l'anniversario del trionfo della Rivoluzione Islamica in iran), e mostrerà ai suoi nemici la propria forza e la propria determinazione", aveva detto l'ayatollah Khamenei rivolgendosi ad un numeroso uditorio a Tehran alla fine di febbraio.
Khamenei aveva parlato delle elezioni legislative definendole una cartina di tornasole più importante rispetto alle ultime elezioni tenutesi nel paese, e aveva detto che "il fronte delle potenze arroganti dovrebbe sapere che non c'è nulla che esso possa fare contro la nazione iraniana".
Il risultato finale delle elezioni evidenzia il massiccio sostegno del popolo iraniano all'Imam Khamenei
Il ministro dell'interno ha annunciato che secondo i risultati definitivi delle elezioni parlamentari tenutesi venerdi scorso, il 64% degli aventi diritti ha partecipato al voto; una quota di partecipazione mai raggiunta negli ultimi dieci anni in occasione delle consultazioni legislative, che dimostra il forte sostegno del popolo iraniano per l'assetto statale islamico e per la Guida Suprema.
In base ai risultati finali annunciati dal ministro Mostafa Mohammad Najjar, nelle none elezioni parlamentari tenutesi venerdi in tutto il paese sono stati deposti nelle urne trentuno milioni di schede elettorali: il 64% dei quarantotto milioni di aventi diritto al voto ha preso parte alle elezioni.
Un dato che mostra una crescita della partecipazione del 13% rispetto alle ottave e alle settime elezioni legislative, che avevano fatto registrare il 51,15% ed il 51% rispettivamente.
Venerdi la partecipazione è stata tanto alta che il ministero dell'interno è stato costretto a spostare quattro volte l'orario di chiusura dei seggi. La partecipazione è stata massiccia fin dalle otto del mattino di venerdi, ed in molti seggi molte persone si sono messe in fila addirittura tre ore prima dell'apertura per essere tra le prime a deporre la propria scheda nell'urna.
I giornalisti stranieri sono rimasti stupiti alla vista del gran numero di persone che si sono messe in fila davanti ai seggi anche diverse ore prima della loro apertura ufficiale.
Gli analisti pensano che la massiccia partecipazione alle elezioni di venerdi rappresenti un chiaro messaggio rivolto all'Occidente. Gli osservatori politici, anche quelli occidentali, credono che gli iraniani abbiano inviato una decisissima risposta alla retorica bellicista statunitense, tramite la loro partecipazione di massa al voto.
L'alto livello raggiunto dalla partecipazione alle elezioni, le prime a svolgersi a livello nazionale dopo i disordini del 2009 a Tehran, ha mostrato anche la forte opposizione popolare alle mosse sediziose intentate e guidate dopo la sconfitta alle elezioni presidenziali del 12 giugno 2009 da alcuni dei candidati di allora, Mir Hossein Moussavi e Mehdi Karroubi.
Dopo l'annuncio ufficiale dei risultati elettorali del 13 giugno 2009 i sostenitori del principale avversario di Ahmadinejad Mir Hossein Moussavi, che non aveva riconosciuto i risultati, manifestarono nelle strade di Tehran e di altre città per diversi giorni.
In risposta, milioni di iraniani manifestarono a loro volta con decisione e fecero cessare le dimostrazioni ed i disordini che erano durati per settimane nella capitale.
Gli analisti pensano che l'alta partecpazione alle elezioni legislative del 2 marzo, in un momento in cui vengono inasprite le sanzioni contro l'Iran, abbiano mostrato il palese sostegno del popolo iraniano per la Guida Suprema, l'ayatollah Seyed Ali Khamenei, non soltanto nei confronti dell'opposizione interna, ma anche nei confronti dei nemici esterni.
Dopo aver votato, la Guida SUprema della Rivoluzione Islamica, l'ayatollah Seyed Ali Khamenei, ha evidenziato l'importanza della grande partecipazione riscontrata in queste none consultazioni legislative per la sicurezza e l'integrità dell'Iran.
"Tanto maggiore entusiasmo e tanto maggiore motivazione le persone mettono nel recarsi ai seggi, tanto migliore e tanto più fruttuosa sarà la loro partecipazione alla costruzione del futuro e del prestigio del nostro paese e al mantenimento della sua sicurezza e della sua integrità", ha affermato l'ayatollah Khamenei dopo aver votato a Tehran nelle prime ore di venerdi mattina.
Khamenei ha anche sottolineato il fatto che questa nona consultazione legislativa ha rappresentato una sorta di banco di prova, ed ha detto che "dal momento che molte invettive e molte grida e molte parole di minaccia si levano contro la nazione iraniana, in occasione di questa tornata elettorale la nazione si trova messa alla prova: può esprimersi al meglio, ed il suo modo di esprimersi passa attraverso l'azione".
L'ayatollah Khamenei aveva in precedenza affermato che l'Iran avrebbe mostrato ai propri nemici la propria forza e la propria determinazione partecipando in massa alle elezioni legislative.
"L'Iran prenderà a schiaffi le potenze arroganti anche più forte di quanto ha fatto l'undici febbraio (in occasione delle manifestazioni popolari per l'anniversario del trionfo della Rivoluzione Islamica in iran), e mostrerà ai suoi nemici la propria forza e la propria determinazione", aveva detto l'ayatollah Khamenei rivolgendosi ad un numeroso uditorio a Tehran alla fine di febbraio.
Khamenei aveva parlato delle elezioni legislative definendole una cartina di tornasole più importante rispetto alle ultime elezioni tenutesi nel paese, e aveva detto che "il fronte delle potenze arroganti dovrebbe sapere che non c'è nulla che esso possa fare contro la nazione iraniana".