Il 4 aprile 2012 alcune gazzette pubblicano un componimento poetico del premio Nobel per la letteratura Günter Grass.
Lo abbiamo ripreso e tradotto; il fatto che esso avanzasse critiche allo stato sionista e ai correi della sua politica è ovviamente bastato perché Grass venisse ascritto all'istante ai nostalgici delle camere a gas.
Tra i primi a darsi da fare in questo senso nelle ore successive una Fiamma Nirenstein più spassosa del solito, secondo cui Grass, da "simbolo degli antisemiti chic", rappresenta "la vera faccia dell’Europa, quella degli intellettuali da salotto che danno una mano a far fuori gli ebrei". Alla luce di considerazioni come queste (non esiste frequentatore di pallonaio che non sappia discorrere di geopolitica mediorientale con maggiore competenza) si ricordi come già nel 2004 questa donna sia stata proposta in tutta serietà dalle sentine più mandolinesche dell'"occidentalismo" fiorentino, in una di quelle laide competizioni interne fatte di consultazioni al ristorante e colpetti bassi di vario ordine e genere, come candidata alla massima carica amministrativa della città.
Nei giorni seguenti la "libera informazione" non ha certo potuto eludere il dovere di rimettere ogni cosa al suo posto. Ecco le edizioni in rete di alcune gazzette tra le più diffuse nello stato che occupa la penisola italiana, il 9 aprile 2012.
Un certo Mario Monti -che attualmente figura come primo ministro nel governo dello stato che occupa la penisola italiana- per fortuna si è recato in visita ufficiale nello stato sionista (più convenevoli per l'Autorità Nazionale Palestinese), permettendo a quelli de Il Messaggero la bella prima pagina qui sopra.

"La Repubblica" non è seconda a nessuno quanto a sionismo di complemento; tra i fogliettisti che vi allignano ci sono veri specialisti del settore.
Solo che la contingenza impone al momento di occuparsi d'altro, sicché la faccenda Grass viene derubricata dopo qualche ora. A compiti istituzionali comunque svolti.



A fare del suo meglio, come succede praticamente sempre in casi come questo, il "Corriere della Sera", quello degli scritti di Oriana Fallaci che ha apertamente sostenuto ogni intromissione "occidentale" in Medio Oriente ed ogni guerra d'aggressione "occidentalista".
Una riformulazione più obiettiva dei titoli del Corriere -si noti la foto dei "manifestanti" che reggono cartelli in lingua inglese, un dettaglio non secondario che testimonia a pro di quale pubblico siano organizzate certe "manifestazioni"- sarebbe "Non riusciamo a far fuori Assad - L'esercito regolare sta facendo a pezzi i gruppi armati infiltrati dalla Repubblica di Turchia nella Repubblica Araba di Siria"...