I lettori di questo blog  e del corrispondente sito sanno bene cosa pensiamo del non-problema "moschea di Firenze".
Repetita iuvant.
Dal momento che chi lavora tutto il giorno non ha alcunché da temere da parte di gente che non beve vino, non mangia maiale e non sperpera denaro in abiti costosi, pensiamo che la moschea si debba fare, si debba fare a spese pubbliche sottraendo esplicitamente risorse ai capitoli "sicurezza" e "gendarmeria", si debba costruire con materiali di pregio ed avendo in mente un edificio che sia degno della città di Firenze, secondo le stesse linee di pensiero seguite a suo tempo per la sinagoga di via Farini. La miglior collocazione per l'edificio sarebbe a nostro avviso il lato orientale di piazza Ghiberti, una volta sgomberati e demoliti, possibilmente con gli stessi sistemi che gli "occidentalisti" vorrebbero usare contro i centri sociali e le case occupate, gli edifici che vi sorgono e che da troppo tempo ospitano attività e macchinazioni alla base di un degrado e di una insicurezza tanto autentici quanto invisibili ad occhi "occidentalisti".
Additare al dileggio altrui le argomentazioni e soprattutto i portavoce ai quali si affidano i sostenitori del contrario significa assolvere ad uno di quei piacevoli doveri che spettano alle persone consapevoli.
I portavoce si chiamano Tommaso Villa e Andrea Badò. Firenze conta circa 370000 abitanti, e l'impressione è che 369998 di essi non li reputino degni della minima credibilità e della minima attenzione. Nel corso degli ultimi mesi lo schieramento "occidentalista" ha dato una tale prova di forza da passare dalle richieste di referendum consultivo alle chiacchierate tra amici nelle stanzine sul retro di qualche circolo ricreativo, trovare il quale dev'essere ogni volta un problema data l'abituale impopolarità che accompagna i mangiaspaghetti fiorentini qualsiasi cosa facciano, pensino o dicano. Nel maggio 2011 qualcuno si occupò persino di imporre agli "occidentalisti" di Firenze un brusco risveglio con annesso ridimensionamento, dandoci l'occasione per esporre una lunga serie di considerazioni perentorie e soprattutto confermando in modo concreto come le gazzette siano una cosa, la realtà quotidiana un'altra.
Gli scritti presentati in link espongono tutto quello che c'è da sapere per trarre conclusioni fin troppo generose sulla pratica politica "occidentalista" a Firenze e sulle "competenze" che essa riesce a coinvolgere; ad essi rimandiamo quanti fossero ancora desiderosi di saperne di più; in un anno l'unica cosa ad essere cambiata è l'ulteriore caduta di credibilità e di popolarità logicamente subìta da individui ed organizzazioni.
Le argomentazioni, da sempre evanescenti perché ridotte ad un appiglio ecoico alle istanze della propaganda -e si è visto su quali basi granitiche esse sorgessero- negli ultimi tempi si sono ridotte al dispetto di bottega, alla maldicenza, alla pura e semplice ciarla livorosa. Non che questo costituisca una novità: a costituire una novità è il fatto che i capricci "occidentalisti" non hanno più neppure quelle miserabili pezze d'appoggio travestite da avallo autorevole che fino ad oggi erano riusciti ad ostentare.
Il 15 giugno 2012 una serie di gazzette di indubbia autorevolezza ha preannunciato l'allestimento di un gazebo del PDL in piazza dell'Isolotto.
Domani, sabato 16 giugno, dalle ore 10 fino alle ore 13,30 in piazza dell’Isolotto presso il mercato, il Popolo della Libertà insieme ai Promotori della Libertà ed alla Giovane Italia [*] allestiranno un gazebo per informare la popolazione della possibile realizzazione della grande moschea all’interno del Quartiere 4.
Per i gazebo il PDL ha un'infatuazione di antica data, che non è certo servita ad evitare ai suoi esponenti di essere bersaglio di contestazioni tanto scomposte quanto di efficacia estrema e non ne ha minimamente migliorato le quotazioni a Firenze. L'allestimento di un punto propagandistico riconoscibile rappresenta comunque un'iniziativa lodevole: permette alle persone serie di porre all'attenzione degli attivisti di quel "partito" alcuni interrogativi concreti.
Ci siamo dunque recati per tempo in Piazza dell'Isolotto per chiedere a questi mangiatori di maccheroni fino a quando intendono sporcare Firenze con il loro collodio, e se non pare loro il caso di impiegare il tempo intraprendendo una qualche attività retribuita diversa dal divulgare menzogne. Tanto più che in materia di attività retribuite non esiste ambulante senegalese che non possa impartire loro una vera e propria lectio magistralis.
Le nostre speranze sono andate deluse: abbiamo esplorato ogni angolo della piazza, ogni banco di mercato.
Gazzette nonostante, alle ore dodici e ventidue del sedici giugno 2012 in piazza dell'Isolotto non c'era nessuno.
Nulla.
Neanche un volantino per terra.
Quanti non abbiano mai avuto occasione di frequentarla, devono sapere che la piazza ospita sì un mercato, ma ospita anche un'edicola che invece di esporre le locandine delle gazzette "occidentaliste" - si distinguono da quelle che pubblicizzano la pornografia minorile perché la pornografia minorile ha di solito impaginazione e contenuti infinitamente meglio curati- espone quella del settimanale anarchico Umanità Nova.
Il genius loci è questo, il che rende verosimile pensare che i mandolinisti dell'islamofobia con le còtiche siano stati perentoriamente invitati a togliersi di mezzo entro pochi minuti dal loro primo ingresso in piazza.
Il che significa, per quello che può valere, che la maggiore formazione "occidentalista" della penisola italiana e la sua emanazione "giovanile" non sono in grado di presidiare per mezza giornata un mercato di quartiere, neppure con la probabile e discreta vigilanza della gendarmeria politica.


[*] Il vocabolo è nell'originale. Ce ne scusiamo con i nostri lettori, in particolare con quanti avessero appena finito di pranzare.