Nel corso degli ultimi due anni abbiamo più volte edotto i nostri lettori sulla difficilissima situazione in cui riesce non soltanto a sopravvivere, ma anche a muoversi con buon successo, il movimento sciita libanese Hezbollah.
Detto in estrema sintesi, il braccio armato di Hezbollah deve affrontare a tutt'oggi quattro pericolosissimi nemici.
Lo stato sionista.
L'Arabia Saudita.
Gli Stati Uniti d'AmeriKKKa.
E infine, così pensavamo noi, Nello Rega, giornalista di Potenza.
Secondo le informazioni di cui disponevamo, la dichiarazione di guerra di Hezbollah a Nello Rega risaliva almeno al gennaio dello scorso anno; per molto tempo seguimmo la vicenda basandoci su informazioni di prima mano, che ci assicuravano Hezbollah intento a setacciare la Basilicata palmo a palmo e ad organizzare colonne di blindati per estendere fino a Roma il raggio delle ostilità.
Ci trovavamo davanti ad una situazione che aveva dell'incredibile: i pick up lanciamissili dell'Al-Muqawama al-Islamiyya risalivano la penisola italiana without leaving any stone unturned nella totale indifferenza dei mass media del mainstream e soprattutto della miriade di corpi armati a libro paga dello stato che la occupa: in tempi in cui basta indossare una kefiah per tirarsi addosso la curiosità della gendarmeria, tanta libertà di azione ha cominciato a sembrarci sospetta.
Dovemmo riconoscere di esserci clamorosamente sbagliati e di aver preso un grosso granchio: fu lo stesso canale mediatico in cui Nello Rega lavora a divulgare informazioni che ci portarono a concludere di esserci fidati troppo delle nostre fonti confidenziali.  
Insomma, pare proprio che Hezbollah non abbia mai avuto intenzione alcuna di scendere in guerra contro Nello Rega, il quale sarebbe addirittura finito a dover rispondere di simulazione di reato.
Non si era mai visto, in tutto il corso della storia militare, un mutamento più drastico di teatro operativo.
Lasciammo il signor Rega alle sue presentazioni librarie e presagimmo che al posto di sicari barbuti in agguato nell'ombra lo attendessero seccature meno pericolose, molto più verosimili e soprattutto alquanto più pedestri.
Il 13 giugno 2012 il Giornale Lucano è tornato sull'argomento pubblicando un breve articolo. I corsivi sono nostri.
Attentato sulla Basentana a Nello Rega: chiuse le indagini, potrebbe essere simulazione di reato
Potenza. Il fatto risale al 7 gennaio dello scorso anno
Tutto ha avuto inizio con la pubblicazione di un libro: “Diversi e divisi”, in cui il giornalista potentino ha raccontato della difficile convivenza tra cristiani ed islamici. Da allora Nello Rega ha denunciato diversi episodi persecutori subiti da attentatori mai identificati.  Nel 2009, a pochi giorni dalla pubblicazione del libro, l’autore ha raccontato di una busta con dei proiettili all’interno, qualche mese dopo di una testa d’agnello nella sua automobile. Fino al 7 gennaio dell’anno scorso, quando ha riferito che mentre percorreva con la sua auto la Basentana in direzione Potenza, è stato affiancato da un’altra auto con almeno 2 uomini che prima lo hanno speronato e poi sparato con una pistola. Il giornalista ha detto di aver evitato il colpo grazie alla prontezza di riflessi con cui ha impresso una forte accelerazione alla sua vettura, permettendo al proiettile di oltrepassare l’auto attraverso i finestrini posteriori. Pare che a quel punto l’uomo sia tornato tranquillamente in città. L’auto è ancora sotto sequestro e gli investigatori sul posto indicato non hanno trovato frammenti di vetro o proiettili. Interrogato formalmente nel novembre scorso Rega non ha fornito elementi sufficienti a chiarire la situazione e ora i PM Piccininni e Musto dovranno decidere se rinviare a giudizio il giornalista per simulazione di reato.
Vlad Tepes, 20 giugno 2012 20:14
"Gli investigatori sul posto indicato non hanno trovato frammenti di vetro o proiettili". Qui casca l'asino: non c'è contraddizione, perché i finestrini posteriori di Nello Rega, a 120 Kmh. (almeno), il 7 di Gennaio, erano aperti. Un uomo temprato dalle insidie, incrudelito dalle minacce, incarognito dalla montante propaganda filoislamica accende forse il riscaldamento come un pappamolle qualunque? Se ne frega e rilancia: giù i finestrini!