Nel corso degli ultimi anni nella penisola italiana la profonda putredine sociale diffusa in ogni campo dal dominio incontrastato delle ideologie "occidentaliste" si è accompagnata ad un massiccio confinamento del dissenso alla sfera dei nuovi media. Nei paesi "esportatori di democrazia" lo ius murmurandi è in parte garantito attraverso Cinguettatori, Libri dei Ceffi ed altra roba del genere; ogni altra manifestazione di dissenso politico viene considerata reato e trattata come tale, con la parziale eccezione di quelle che contemplano l'utilizzo di giovani donne con pochi vestiti addosso, specie se unite alla presenza di marchi commerciali.
Detto altrimenti, chi non si accontenta del Libro dei Ceffi rischia sempre e comunque di persona, in un contesto in cui è sufficiente parlar male ad alta voce in pubblico di qualcuno o di qualcosa per vedersela con la polizia politica.
Un esempio tra i tanti: due anni fa qualcuno intercettò per strada un frequentatore di ristoranti di nome Daniele Capezzone e lo aggredì fisicamente suscitando lo scagnare di prassi da parte dei commensali di costui. Sull'episodio tornò molto tempo dopo Massimo Fini, che descrisse con una certa precisione il "paese" dove mangiano maccheroni affermando che vi
si può rubare, taglieggiare, imporre tangenti, farsi regalare mezze case, vacanze, viaggi, corrompere testimoni, promuovere troie a cariche pubbliche, ma se ti azzardi a fare uno sgambetto a uno stronzo questa è la cosa veramente intollerabile.
A Firenze il sedicente "Partito Democratico" crede di poter godere in ogni circostanza di un'intoccabilità e di un'impunità più o meno simili.
E se realtà e Libro dei Ceffi non vogliono saperne di coincidere, si può cercare di rimediare con qualche proclama indignato ed impotente, che suona più che altro come un deliberato invito a continuare.
A nome del Consiglio della Casa del Popolo, devo rilevare che vengono compiuti da tempoATTI INQUALIFICABILI nei confronti della vetrina del Partito Democratico.
Nel rilevareL'INCIVILTA' di questo comportamento, che nulla ha a che fare con un corretto disenso poitico, voglio sperare che tali atti NON ABBIANO A RIPETERSI.
Il presidente della Casa del Popolo
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