Nel novembre 2023 lo stato sionista è impegnato in una violentissima campagna militare nella striscia di Gaza.
Il mese precedente qualcuno aveva ucciso per primo, pestandogli i calli e mettendone in lieve crisi l'onnipotenza. Una cosa cui reagire con ogni mezzo a disposizione, dal cacciabombardiere alla hasbarà di terz'ordine.
Alle hasbarot di terz'ordine è deputato a Firenze il ben vestito Marco Carrai, console onorario dello stato sionista. I rimasugli -le briciole delle mazzot, potremmo dire- toccano a Susanna Ceccardi, madre non sposata.
Insomma, qualcuno a Firenze scrive su un muro del polo universitario di San Donato che lo stato sionista non gli piace.
Il console onorario riempie le gazzette di starnazzi indignati.
La madre non sposata, dietro.
Al momento in cui scriviamo il corpo consolare di Firenze conta decine di rappresentanze, da quella statunitense a quella estone passando per posti come Grenada. Nessuna di queste è rumorosa o gazzettieramente intromissioria come quella (onoraria) dello stato sionista.
Forse perché nessuno degli altri paesi si comporta in modo da levare reazioni disgustate di questa portata.
Internet ha miliardi di utenti.
Imporre alle gazzette la pubblicazione di deplorazioni e prese di distanza non sempre ha l'effetto desiderato, specie se si difendono cause di stabile impopolarità.
Se il ben vestito Carrai e la ciarliera Ceccardi (madre non sposata) non si fossero mossi, la scritta sarebbe stata letta da qualche decina di persone.
Adesso ha un pubblico potenziale molte volte più vasto.