Al momento in cui scriviamo Erika Pontini "lavora" in una gazzetta fiorentina da sempre oggetto di scherno, e non solo in questa sede.
Capocronista, nientemeno: un successore diretto del rimpianto e compianto Giorgio Perozzi.
Su un articolo di gazzetta del 9 agosto 2023 Erika Pontini descrive in questi termini il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud.
Resta un buco nero[*] che ad ogni rintocco di fibrillazione sociale o politica risuona: il Cpa (Centro popolare autogestito) di Firenze sud, un posto occupato dal 1989 dove non si arriva per caso e che, da sempre, è al centro degli attacchi politici delle Destre anche per il calibro scomodo dei personaggi ospitati: da Pasquale Abatangelo (ex Nap, poi Br) l'estate scorsa, all'ex brigatista Barbara Balzerani proprio in occasione dell'anniversario del rapimento di Aldo Moro nel 2018. Sono una ventina in tutto gli occupanti che si riconoscono bel pensiero marxista-leninista ma in grado, durante eventi e manifestazioni, di radunare centinaia di persone.
Chi scrive frequenta il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud da quasi trent'anni, vi è arrivato proprio per caso, si è sorbito per altrettanto tempo gli attacchi delle Destre deridendo gli attaccanti e limitandosi a notare come -sempre da trent'anni- la marmaglia "occidentalista" e le gazzettine che ne riportano ogni giorno i comunicati passino in città da una sconfitta elettorale all'altra. A comportarsi secondo la loro agenda, a Firenze pensa da sempre il PD. Curiosamente e inspiegabilmente considerato dagli stessi foglietti e dai ben vestiti che se ne servono come un partito sostenitore della proprietà collettiva dei mezzi di produzione.
L'auspicio è che per almeno altri trent'anni Centro Popolare Autogestito Firenze Sud possa continuare a ospitare personaggi dal calibro scomodo. Di Pasquale Abatangelo abbiamo letto e recensito l'autobiografico Correvo pensando ad Anna e il testo di Koufontinas sull'organizzazione rivoluzionaria 17 novembre da lui prefato.
La presenza di Barbara Balzerani levò l'indignazione di individui con interi gazzettifici a disposizione, e da cui sarebbe logicamente assai offensivo l'essere stimati. Per questo motivo abbiamo considerato un piacevole dovere occuparci della sua intera produzione letteraria leggendone e recensendone tutti i titoli, così come ci siamo occupati di un testo di Paolo Persichetti che confuta -a tratti con piacevole piglio derisorio- molte fantasiose ipotesi accumulatesi sul conto dell'operato della formazione combattente irregolare di cui Barbara Balzerani ha fatto parte. Il testo di Persichetti tra l'altro ridimensiona con una certa briosità di toni -e riportando una divertente aneddotica- la costernazione dell'opinione pubblica per la vicenda Moro che la "libera informazione" postula da sempre come universale.
A questo punto sarà chiaro che le gazzette pubblicate nello stato che occupa la penisola italiana, con particolare riguardo a quella in cui "lavora" Erika Pontini, costituiscono in questa sede una guida stimolante: in genere è sufficiente assumere atteggiamenti e opinioni diametralmente opposti a quelli ivi rintracciabili per conservare e rafforzare la propria reputazione di persone serie.
Le decine di migliaia di persone che dal 1989 sono passate da via Villamagna prima, da viale Giannotti poi e da via Villamagna nuovamente difficilmente si sono fatte dettare l'agenda dalla "libera informazione"; sono spesso individui che studiano, lavorano tutto il giorno o fanno entrambe le cose. E che come tali per le emergenze, gli incubi, le insurrezioni, l'insicurezza, il degrado e il resto dello sporco anche morale con cui una volta si faceva giornata in qualche redazione e oggi la si fa invece picchiettando su una tastiera chissà dove non hanno alcun interesse.

 
[*] Si noti che il titolo di questo scritto è stato scelto di proposito per invogliare i lettori a lasciarsi andare a considerazioni di basso registro.