“Una mattina, mi son svegliato
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
Una mattina mi son svegliato
Ed ho trovato l’invasor”


Così cantavano i partigiani e con loro Oriana; sono passati 60 anni da allora e un nuovo invasore è alle porte, anzi, è già dentro Troia, l’abbiamo fatto entrare noi. E’ più subdolo però, più organizzato, più fanatico, usa le bombe ma mostra anche il suo lato “buono”, minaccia direttamente e indirettamente, cerca di farci paura ma se “collaboriamo” è pronto a rassicurarci; ha più facce, più volti, più modi per rubarci l’anima, per fiaccarci, per sottometterci. Questo invasore ha un nome ben preciso, che tutti sappiamo anche se temiamo di pronunciarlo. Ed allora occorre far risuonare ancora una volta quello slogan: ora e sempre, resistenza! Morale e culturale, per ora!


Stavolta, come in qualche altro caso, non c'è neanche bisogno di cambiare una virgola. C'è sicuramente del vero, nelle righe qui sopra.
E l'invasore, che non è uno solo, ha nomi precisi che noi non temiamo di pronunciare: occidentalismo, americanismo, liberismo, denaro. Si noti l'appello alla resistenza, "morale e culturale, per ora" che se pubblicato in questi termini su indymedia avrebbe come minimo sollevato la curiosità della digos..