Uno dei temi ricorrenti nel delirio securitario degli "occidentalisti" è la ferma convinzione che le istituzioncelle "occidentali", in primo luogo quei tribunaletti che essi "occidentalisti" ben conoscono, essendo avvocatucci e segretarine fittamente rappresentati nelle loro file, potrebbero e dovrebbero avere totale capacità di controllo su ogni aspetto dell'umano vivere. Nel mondo da cartone animato di questi signori, se qualcuno ti spara nel groppone è perché non ha letto, sul codice penale, che la cosa è proibita per legge.
Il sempiterno e citatissimo Magdi Allam, da qualche tempo rientrato nell'ombra in eloquente contemporaneità con lo smascheramento del legame che univa informazione e servizi segreti, scrisse tempo fa un "libro" chiamato “Io amo l’Italia, ma gli italiani la amano?” edito dal padron Mondadori. Iononstoconoriana.com evita ogni volta che può di nominare l'entità statuale citata nel titolo di questo "libro", il che dovrebbe essere rivelatore dell'atteggiamento della redazione nei confronti di essa. Comunque, in esso "libro", Magdi Allam persegue il volenteroso intento di proporre una lunga listarella di accorgimenti utili, a suo dire, per "gestire il processo di integrazione degli immigrati" secondo tre fasi contemplanti repressione (elencata per prima, ovviamente), prevenzione e promozione. Non è nostra minima intenzione andare a consultare 'sto "libro", per cui ci rifaremo, nell'opera di demolizione sprezzante per il quale il nostro sito è nato, esclusivamente ai contenuti riportati dal nostro sito-bersaglio. Li riportiamo così come sono, commentando ciascuna asserzione in corsivo verde.

· Considerare l’immigrazione clandestina illegale un reato che comporta l’immediata espulsione del clandestino; introdurre sanzioni contro i paesi che consentono o non ostacolano l’emigrazione illegale;

Si noti: più che secondo Magdi Allam, secondo l'"occidentalista" che ne riassume il libercolo dovremmo postulare l'esistenza di una "immigrazione clandestina illegale" alla quale dovrebbe fare da evidente corrispettivo una "immgirazione clandestina legale"... Ce ne sarebbe di che far schiantar dal ridere uno studente di diritto al primo semestre, e da fargli venire addirittura una sincope con il successivo prospettare sanzioni per i paesi che "consentono o non ostacolano l'emigrazione illegale"! Ce lo vedete, lo stato che occupa la penisola italiana a sanzionare senza scampo se stesso?

· Mettere fuorilegge i gruppi islamici che non riconoscono il diritto di vita di tutti gli esseri umani, che discriminano e violano i diritti della persona, che predicano odio verso la cultura occidentale, che legittimano il terrorismo. Tra questi gruppi da citare i Fratelli musulmani, che in Italia si presentano sotto la sigla Ucoii (ricordiamo che un rappresentante dell’Ucoii siede nella consulta italiana per l’islam istituita dall’ex ministro degli Interni Pisanu);

Sugli splendidi rapporti intecorrenti tra l'UCOII e Magdi Allam si veda:
http://it.altermedia.info/societa/hamza-piccardo-querela-magdi-allam_2216.html
http://kelebek.splinder.com/archive/2005-08 Miguel Martinez è un formidabile sbugiardatore di cialtroni; blog e sito di sua spettanza dovrebbero ricevere molta più considerazione di quella che già non ricevono.
Si tenga prsente anche un'altra cosa: queste risse da nullafacenti servono essenzialmente a dar da mangiare ad un mucchio di legalonzoli che a nostro parere troverebbero miglior impiego come manovali nella prima solfatara a disposizione. Li si prenda dunque cum grano salis, magari chiedendosi se, avendo costituito una "consulta italiese per l'Islam", l'ex ministro Pisanu non vada per caso considerato un "islamico" (e dunque un "terrorista") anche lui.

· Assicurare che i luoghi di culto islamici (638 secondo il Cesis al 31.12.2005) operino nel rispetto della legge; in caso contrario sospenderne immediatamente l’attività. Assicurarsi inoltre che non vengono gestiti da predicatori d’odio. Laddove si individuassero simili predicatori bisogna espellerli, se stranieri, o sanzionarli se italiani;

Il nostro sito-bersaglio è una fenomenale fucina di barzellette. I media mainstream della penisola italiana, nella quale da tempo la cosiddetta "libertà di informazione" è una battuta da avanspettacolo al pari dell'altra secondo la quale "la legge è uguale per tutti", da anni rigurgitano predicatori di odio di senso opposto senza che nessuno trovi da ridire. E quali strumenti andrebbero adoperati per "assicurare" (un verbo che richiama le "assicurazioni", uno degli ambienti e dei "lavori" preferiti dagli "occidentalisti") il rispetto della "legge"? Si manda un carabiniere in borghese ad ogni khutba?! Si sanziona ogni imam reo di dire le cose come stanno, magari che gli aggressori americani in Iraq ammazzano e violentano come degli occupanti qualunque?

· Considerare reato penale l’imposizione del velo alle donne musulmane;

Qualsiasi giudice andrebbe letteralmente nei matti davanti ad una causa di questo tipo. Ma forse gli "occidentalisti" non lo sanno, nonostante il loro amore per legge, ordine eccetera eccetera. A Firenze le donne rispettose dello hijab si stanno moltiplicando ed è un piacere averle attorno, anche per la figura barbina che fanno fare alle impresentabili controparti "occidentali", ottime clienti di straccerie, mutandaie e parrucchiere e pessimi individui da ogni altro punto di vista.

· Bloccare i corsi di religione islamica che si svolgono senza regolare autorizzazione;

iononstoconoriana.com ha intenzione di tenerne uno domani mattina, sotto la loggia del Porcellino a Firenze. Magdi, màndaci i carabinieri, da bravo. Poi vediamo come te la vedi con la costituzione del paese in cui ti trovi così bene.

· Far ritirare i testi scolastici e quelli religiosi illegali, diffusi nelle librerie e nelle moschee o adottati nelle scuole che non sono conformi ai valori della Costituzione italiana e che costituiscono apologia di terrorismo;

Il mondo gronda, a tutti i livelli, di media veicolanti contenuti anticostituzionali: gli stessi intenti forsennati e censori degli "occidentalisti" fornirebbero a questo proposito un buon numero di casi considerabili. Agire in questo modo, anche se fosse possibile, presupporrebbe una definizione giuridica di "apologia di terrorismo", concetto sul quale fior di giurisperiti si stanno scervellando da decenni, con una giurisprudenza non troppo incoraggiante per i colpevolisti per partito preso. E' anche possibile che la sicumera "occidentalista" convinca i supporters di Allam di avere una soluzione pronta anche per questo caso, ma ci permettiamo di dubitarne.

· Mettere fuori legge i siti internet che fanno apologia di terrorismo;

Un intento dal quale traspare la profonda conoscenza del web sfoggiata dagli "occidentalisti". Si noti che poi, magari due pagine dopo, un media "occidentalista" è capace di deplorare la Repubblica Islamica dell'Iran ed i suoi -peraltro platonici- tentativi di controllo.

· Espellere gli immigrati che commettono violenze fisiche o di altra natura nei confronti della donna;

Meno male che l'espulsione dovrebbe valore solo nei confronti degli "immigrati". Se dovesse valere anche per i sudditi dello stato che occupa la penisola italiana, in capo a due settimane la popolazione sarebbe dimezzata.

· Espellere dall’Italia gli immigrati che sequestrano i propri figli costringendoli a tornare nei paesi d’origine;

In sostanza si dovrebbe "espellere" chi è già tornato nel proprio paese con un figlio. Peccato che Gino Bramieri non sia più con noi; sarebbe stato sicuramente un commentatore adeguato per l'intera lista di buoni propositi, e per questo punto in particolare.

· Espellere dall’Italia gli immigrati bigami o poligami di fatto; lo stesso dicasi per i funzionari religiosi che celebrano matrimoni senza autorizzazioni;

Idem come sopra, in considerazione della vastità e dell'intricatezza delle tresche che i sudditi italioti riescono ad imbastire, e soprattutto della nulla interiorizzazione delle implicazioni di un matrimonio per il 99% di essi sudditi.

· Espellere dall’Italia i genitori che rifiutano di iscrivere i propri figli alla scuola pubblica italiana;

Alé! Ce n'è proprio per tutti, con queste "espulsioni"! Possiamo continuare noi, che proponiamo l'espulsione anche per:
- Chi venga sorpreso ad indossare una cravatta arancione su una camicia viola. Definizione della fattispecie di "reato filodaltonista".
- Chi osi criticare in pubblico la sostituzione al quattordicesimo del primo tempo operata dall'allenatore dell'Inter.
- Chi offra alloggio, cibo od acqua ai redattori di siti "occidentalisti", con annessa contestazione del reato di "compartecipazione psichica". Nessuno si ricorda la interditio aqua et igni? Dio, che risate. Potremmo andare avanti a giornate.

· Sostanziare la norma che sanziona l’apologia di terrorismo (articolo 414-1bis)

1) Gli iraniani hanno fatto bene a prendere gli yankee a calci nell'epididimo.
2) Son trent'anni che il regno di Spagna prende legnate dai combattenti baschi, e se non cambia niente li prenderà per altri trenta.
Vediamo quanto ci mette ad arrivarmi la denuncia.

· Considerare reato penale l’incitamento a destabilizzare il fronte interno italiano violandone le leggi e rifiutandone i valori;

Quale "fronte interno"? Controlliamo la posta ogni giorno e non vi abbiamo trovato alcuna cartolina precetto. L'utilizzo dell'espressione è estemamente indicativo di un comportamento eccezionalmente disturbato; gli "occidentalisti", e chi tira loro la volata, si sentono "in guerra" -presumibilmente perenne- contro qualcuno o qualcosa. E fin qui sarebbero anche fatti loro. Il problema è che questa convinzione, amorevolmente coltivata, serve prima ai redattori e poi ai legislatori per restringere ogni giorno di più il raggio delle libertà democratiche autentiche, operazione resa possibilissima dal demenziale clima di sospetto fomentato anche e soprattutto grazie ai casi umani cui viene fornita carta bianca.

· Varare una legge che condanni come crimine contro l’umanità il terrorismo;

I bombardamenti su Baghdad e su Beirut, per contro, porteranno immediatamente al Nobel per la pace. Come no.

· Chiarire e accreditare in ambito istituzionale e religioso il concetto di islam plurale;

E cosa sarebbe 'sta roba? Ci si rende conto o no che si è ampiamente superato il limite del ridicolo?

· Chiarire e accreditare che non esiste un “unico vero islam”;

La cosa è chiara per chiunque si sia documentato, anche solo su un Bignami. A meno che questo intento, ovviamente, non celi l'intenzione di creare, pressappoco a tavolino, una serie di proposizioni considerate accettabili dal potere da contrapporre a quelle che accettabili non sono.

· Garantire la libertà religiosa, compresa la libertà di abiurare la propria religione, di convertirsi ad un’altra o di dichiararsi ateo senza subire forme di discriminazione;

La cosa è garantita da anni da quella costituzione che i guitti di Berlusconi avrebbero addirittura voluto riformare. Quali siano gli effetti pratici resta tutto da dimostrare, perché un bel po' di fuoriusciti da organizzaioni di cui non si parla mai, come i testimoni di Geova, hanno ed hanno avuto grane ben peggiori e ben più concrete degli evanescenti fuoriusciti dall'Islam (il quale Islam, come quasi tutti sanno tranne i redattori di siti "occidentalisti", non tiene un registro dei fedeli) senza che l'idolatrato "diritto" riuscisse, ovviamente, a venirne a capo.

· Varare una legge che sanzioni come reato penale l’accusa di apostasia nei confronti di musulmani nella consapevolezza che all’accusa di apostasia potrebbe far seguito la condanna a morte degli “apostati”;

Avanti con le barzellette. Ma ve la vedete, la Gazzetta Ufficiale? "...Articolo Ics. E' fatto divieto di accusare di apostasia gli aderenti alla fede musulmana, sotto la pena di anni settecentocinquantacinquemila di reclusione...".
Ricordiamo ai nostri lettori che roba del genere non è frutto della mente di un innocuo scribacchino, ma in forme poco meno raffazzonate arriva diritta diritta in Parlamento, ad occupare tempo, risorse, denaro e pazienza di altri eletti dal popolo.

· Varare una legge che sanzioni come reato penale l’accusa di essere “infedeli” rivolta ai non musulmani;

Idem come sopra; l'insistenza aiuta, comunque, ad inquadrare la vera natura del nostro sito-bersaglio. Che non occorre neppure sottolineare in modo troppo ossessivo.

· Vietare l’ingresso in Italia ai predicatori d’odio che risultino collusi con attività di terrorismo o che promuova un’ideologia ostile alla civiltà occidentale;

Invece, porte spalancate per chi pontifica in nome -e per la paga- degli aggressori americani.

· Monitorare l’attività delle moschee;

Sotto coi carabinieri. In tutta l'Arma i conoscitori della lingua araba si contano sulla punta delle dita, ed è poco probabile che le cose cambino in futuro stante l'amore per la cultura che alligna nella penisola italiana. Non farebbero male, a questi "occidentalisti", un paio di iniezioni di realismo.

· Assicurarsi che l’uomo italiano non sia costretto a convertirsi all’islam soltanto per potersi sposare con una donna musulmana, facendo primeggiare il diritto italiano sulla sharia islamica.

A fronte della risibile ed al tempo stesso disperata condizione in cui i sudditi italioti si dibattono da decenni, presi tra ingordigia, sazietà, idiozia e vizi, il nostro parere è invece diametralmente opposto; perfino la shari'a ci pare un'alternativa plausibile allo sbraco attuale.

C’è qualcuno che può dire che queste proposte non sono di buon senso? E la politica cosa fa? Danni, generalmente parlando. Se un qualunque partito mettesse questi punti nel suo programma elettorale saremo pronti a votarlo!

Di partiti del genere ne esiste più d'uno; se dovessero agire in modo tanto radicale quanto quello prospettato dai loro manifesti elettorali, dopo il primo voto in Parlamento batterebbero i denti su un centinaio di sentenze sfavorevoli da parte della Corte Costituzionale. Il fatto che esista gente in grado di prospettare ed auspicare involuzioni di questo tipo ci rende estremamente critici nei confronti della "democrazia", e ci lascia a chiederci se non sia il caso di togliere dalle manine di apprendisti stregoni neppure in grado di capire le implicazioni di quanto affermano lo strumento della partecipazione democratica.