Firenze. La cavalleria dello Stato Islamico scorrazza indisturbata alle Cascine. 
 
Una volta si sosteneva, a fronte delle oziose imprese estive di politici, gazzettieri e gendarmi, che agosto era un mese parco di argomenti e che toccava far giornata con quello che c'era.
Negli ultimi dieci anni sono intervenuti a mutare il quadro sia le "reti sociali" sia la sanzionabilità penale della pura e semplice esistenza in vita, dal momento che è sufficiente "turbare" una "percezione" di sicurezza per destare l'interesse della gendarmeria. 
Agosto tutto l'anno: una bellezza, davvero.
Questo insieme consente di avallare ogni genere di iniziativa ridicola, ogni caso bagatella, ogni capriccio di funzionario, ogni piagnisteo da borgomastro in campagna elettorale permanente.
Il 6 luglio 2017 un certo a.gag, gazzettiere del Corriere Fiorentino, ha potuto far giornata fotografando due extracomunitari nordameriKKKani intenti a fare una di quelle cose che se fossero state presenti nel copione di "Amici Miei" o avessero avuto come protagonista qualche giullare gradito a corte avrebbe loro valso, di qui a qualche anno, un ricordo commosso e il conferimento delle chiavi della città in occasione di qualcuna di quelle rievocazioni dei bei tempi andati che nella Disneyland del Rinascimento ormai fanno cespite stabile. 
E fin qui andrebbe anche bene; i fogliettisti più in là non ci vanno, e poi ci sono i centri estivi dei bambini da pagare. 
Il fatto rivelatore è che la gendarmeria locale, a sentire un certo Gianassi, dovrebbe dare la caccia a questi due signori. 
 Oh, centinaia di buoni a nulla ne hanno cianciato sul Libro dei Ceffi, quindi la cosa ha una portata fondamentale, essenziale, ineludibile, macroscopica. Chiunque non sia un Gianassi ne deduce invece che non avendo con ogni evidenza la gendarmeria locale alcunché di valido o di utile di cui occuparsi sul serio, sarebbe razionale sfoltirne drasticamente gli organici.
 
Il Corriere Fiorentino quando punta una preda non molla finché non l'ha distrutta, secondo una prassi tipica delle iene e delle gazzette. Il 10 luglio riesce a tirar dentro anche il borgomastro che esorta anch'egli i sudditi alla delazione, non essendo bastate le centinaia di arruolati nella gendarmeria locale all'assolvimento dell'immane compito. 
 
L'unica reazione sensata in un caso come questo consiste nel ricordare una vecchia canzonaccia goliardica in greco maccheronico che pare fatta apposta.
 
Èdramon kài èdramon, 
edòkesan pompàioi, 
hòi tèssares pseudàioi
tón tès pòleis fulakón. 
Èpheboi, parthènai, 
mè pìskete en kanàloi
allà pìskete en gambàlois
tón tès pòleis fulakón.