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Vicino alla città di Yefren, isolato su un colle e lontano dalle vie più battute, esiste una struttura chiamata Qasr al Haj. E' un edificio di mattoni crudi, roccia e gesso approssimativamente circolare, alto circa sei metri, suddiviso in centoquattordici celle chiuse con porte di tronchi di palma. Nonostante il nome faccia pensare ad una struttura militare (qasr, forse da "castrum", significa pressappoco "castello"), il Qasr al Haj è un granaio; fu fatto costruire nel XIII secolo da uno sceicco noto come Abu Jatla e serve ancora oggi per difendere dal deterioramento e -specie un tempo- dalle razzie i raccolti di granaglie. Le celle sono tante quante sono le sure del Libro e le eccedenze dei prodotti immagazzinati erano vendute per aiutare con il ricavato i pellegrini: di qui il nome di tutto il complesso.
La struttura era ed è priva di accessi non regolati ed ogni cella-magazzino ha una chiusura propria: lo scopo principale dell'opera, la difesa dei raccolti dalle infestazioni degli insetti, è stato raggiunto in modo tanto convincente che molti dei magazzini sono ancora in uso per gli scopi per cui sono nati. Le due sale vicine all'ingresso in cui vivevano i guardiani ospitano una piccola raccolta di attrezzi agricoli e domestici.

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